Il grande Maestro della letteratura italiana ci ha lasciati, Andrea Camilleri non è riuscito a riprendersi dall’infarto che lo aveva colpito a metà giugno scorso. Ricoverato d’urgenza presso l’ospedale Santo Spirito di Roma, ha terminato la sua battaglia ieri 17 luglio, quando la ASL Roma 1 ha emesso il comunicato che nessuno avrebbe voluto leggere: “Con profondo cordoglio alle ore 08.20 del 17 luglio 2019 presso l’Ospedale Santo Spirito è deceduto lo scrittore Andrea Camilleri”.
Camilleri ha dato vita, durante la sua immensa e prolifica carriera di scrittore, a personaggi e storie indimenticabili: uno su tutti “Il Commissario Montalbano” diventato una fortunata serie televisiva che riesce ancora a tenere alto l’interesse anche dopo svariate repliche e anni di messa in onda. Il commissario di Vigata è stato creato dalla sua magistrale penna, ben 25 anni fa e lo ha accompagnato fino ai suoi ultimi giorni di vita.
Andrea Camilleri e la sua filosofia di vita
“Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”, questa era la sua risposta a chiunque gli chiedesse il perché non fosse ancora andato in pensione alla veneranda età di 93 anni. Un animo forte, determinato che gli ha consentito di continuare la sua arte nonostante la malattia, seguendo la passione che gli ardeva dentro.
Il Maestro Camilleri in questo ultimo periodo impersonava al Teatro Greco di Siracusa il personaggio di Tiresia, indovino cieco che troviamo nell’Odissea e che farà ritrovare a Ulisse la strada di casa. Un’interpretazione che sembra voler trovare analogie con la sua realtà di vita, anche lui non vedente, ma capace di illuminare con la sua arte. Anche in questo ultimo periodo, era pronto per salire sul palco alle Terme di Caracalla nello spettacolo “Autodifesa di Caino“.
Andrea Camilleri lascerà un vuoto incolmabile nella letteratura italiana, per il suo modo di scrivere e raccontarsi. La sua missione era quella di trasmettere ai suoi tantissimi lettori, la sua ideologia che si basava su principi di onestà, uguaglianza e grande dignità, tutte prerogative che ai tempi odierni non sempre sono riscontrabili nella società.
La cecità che lo aveva colpito da tempo, non è mai stata per lui un limite, e ha continuato a impegnarsi costantemente anche nel sociale – nel 2013 ha pubblicato “Come la penso“, un libro depositario di interventi inediti, racconti, saggi scritti in tutta la carriera di Camilleri – prendendo posizione anche rispetto al governo Berlusconi e, ultimamente, nei confronti di Matteo Salvini. Oggi abbiamo perso un importante pezzo di storia e di cultura che, però, ci ha lasciato in eredità veri e propri capolavori.