Due fratelli romani con un chilo di cocaina in auto chiedono indicazioni stradali ai carabinieri, arrestati

Militari arrestano due corrieri della droga che portavano 1 kg di cocaina nel bagagliaio. I due fratelli romani avevano chiesto indicazioni militari proprio ai carabinieri.

Due fratelli romani con un chilo di cocaina in auto chiedono indicazioni stradali ai carabinieri, arrestati

Sono finiti in manette due corrieri della droga che sono stati trovati con un chilo di cocaina nel bagagliaio della loro auto dai carabinieri.

La vicenda è accaduta il 30 dicembre 2018 e i due uomini, uno di 66 e altro di 54 anni, residenti a Roma da tempo ma originari della Calabria, erano a Viterbo e stavano viaggiando a bordo della loro vettura. I due hanno deciso di chiedere indicazioni ad una pattuglia di carabinieri per proseguire sicuri verso la destinazione che dovevano raggiungere.

L’arresto

I due uomini, fermati al posto di blocco, hanno chiesto ai carabinieri informazioni per raggiungere un centro commerciale che, a loro dire, si trovava nella località di Ferento. La richiesta è stata considerata insolita e improbabile dalla pattuglia poichè si tratta di un sito archeologico con un antico anfiteatro romano ubicato nella campagna viterbese.

I militari si sono subito insospettiti ma a convincerli che qualcosa non andava è stato l’atteggiamento dell’altro uomo che sedeva accanto al conducente. Costui, infatti, tremava in modo inspiegabile e così i carabinieri hanno deciso di fare un controllo nella loro auto.

Durante la perquisizione i carabinieri hanno trovato oltre un chilo di cocaina purissima nascosta nel bagagliaio della vettura e avvolta in un involucro. La droga avrebbe permesso di realizzare circa 5.000 dosi da introdurre sul mercato viterbese in occasione dei festeggiamenti di fine anno e avrebbe permesso di guadagnare decine di migliaia di euro. Tutto però è andato in fumo e i due uomini non hanno potuto portare a compimento i loro progetti.

I carabinieri hanno dunque tratto in arresto i due fratelli che sono stati trasferiti in carcere e reclusi presso la Casa Circondariale di Viterbo; qui, il gip del Tribunale di Viterbo, su richiesta della Procura della Repubblica, una volta convalidato l’operato dei Carabinieri, ha confermato la misura cautelare della custodia in carcere.

 

 

 

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