Il proprietario di una riserva faunistica del Messico è stato ucciso da un dromedario, che lo ha attaccato dopo essere fuggito dalla sua recinzione. Richard Mileski, 60enne originario di Chicago, stava camminando ieri nel Santuario “Tulum Monkey” nella località costiera orientale di Tulum, quando l’animale è fuggito. Il dromedario lo ha fatto cadere, ha iniziato a prenderlo a calci, a morderlo e a calpestarlo, per sedersi infine sopra di lui. Nonostante gli sforzi dei dipendenti per allontanare l’animale, Mileski è morto sul posto.
Antonio Gomez, portavoce dei servizi di emergenza di Tulum, ha detto: “Quando siamo arrivati, le persone presenti hanno riferito che l’animale è scappato dal suo recinto e lo ha attaccato. Lo ha trascinato a terra, ci si è seduto sopra, e nel frattempo lo stava calciando e mordendo”. A seguito dell’incidente il dromedario, un tipo di cammello diffuso prevalentemente in Asia ed in Africa settentrionale, è stato portato via dall’agenzia federale di tutela ambientale del Messico.
Un dipendente della riserva ha raccontato che si trovava in un’altra parte del parco quando ha sentito il signor Mileski urlare per chiedere aiuto. Si è quindi precipitato sulla scena ed ha cercato di cacciare via il dromedario con un bastione. “Abbiamo dovuto legare una corta intorno al collo dell’animale e tirarlo con un pick-up per rimuoverlo”, ha aggiunto l’uomo.
Il Santuario Tulum Monkey, che è stato chiuso temporaneamente dopo la morte del signor Mileski, ha reso omaggio all’amante degli animali che ha fondato il parco 15 anni fa. Sulla pagina Facebook ufficiale del santuario si legge: “Ieri, 13 Ottobre 2014, Richard ha perso la vita mentre si prendeva cura di uno degli animali a cui ha dedicato gli ultimi 15 anni della sua vita”.
L’uomo aveva fondato il Santuario Tulum Monkey nel suo ranch per riuscire a salvare una specie in pericolo, la scimmia ragno, dall’estinzione. “Ma non si è limitato ad aiutare le scimmie, dato che la sua compassione si estendeva a tutto lo spettro delle specie, dai cani alle papere, dai cavalli ai cinghiali,” si legge nel post.
“Grazie Richard per tutti coloro che hai aiutato lungo la strada. Da quelli di noi che non hanno voce a quelli che ce l’hanno,” conclude il post dedicato a Mileski.