Quella che arriva da Varese è una notizia che fa sta facendo davvero discutere. La stessa è riporta dal quotidiano Il Giornale. Da quanto si apprende due studenti, laureandi in Giurisprudenza, avrebbero scritto un esposto contro il Premier Giuseppe Conte, in quanto, a loro dire, avrebbe emanato dei Dpcm incostituzionali per contrastare l’emergenza pandemica.
Dobbiamo precisare, questo a scanso di equivoci, che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è uno strumento che il legislatore ha previsto nella Costituzione, e che quindi si può usare anche in situazioni di emergenza. Non la pensano però così i due giovani, che insieme ad un gruppo di loro amici hanno scritto l’esposto e nelle scorse ore lo hanno depositato in Procura, dove adeso è al vaglio dei magistrati.
Stefano Angei, uno degli studenti che ha presentato il documento alla Procura, ritiene che il decreto legge del 2 dicembre e il Dpcm del 4 dicembre siano caratterizzati da profili di incostituzionalità e illiceità. A breve un altro esposto verrà depositato da Simone Mansori, amico di Angei già laureato in Giurisprudenza e praticante presso uno studio di un avvocato.
Gli studenti non negano l’emergenza
A Il Giornale i due studenti hanno precisato che, con questa iniziativa, non vogliono assolutamente negare la grave emergenza sanitaria in corso, anche percè loro abitano proprio nella provincia di Varese, che è una delle più colpite da questa seconda ondata della pandemia da Covid-19. Angei ha anche precisato che non si tratta di una iniziativa che ha carattere politico: ciò che si vuole portare all’attenzione degli inquirenti è il comportamento dell’Esecutivo in questo particolare periodo storico.
Secondo gli studenti tutti i provvedimenti adottati dal Governo hanno norme giudicate “fuligginose”, forse, a loro dire, create proprio per confondere la gente. I ragazzi ravvisano anche i reati di abuso d’ufficio e attentato alla Costituzione. Accuse pesantissime, che saranno verificate dai magistrati inquirenti. Inoltre, per dovere di informazione, dobbiamo precisare che fare un esposto in Procura non vuol dire automaticamente iscrivere nel registro degli indagati qualcuno. Si tratta di un normale atto amministrativo che chiunque, anche da libero cittadino, può presentare alle autorità competenti per verificare situazioni particolari in cui, a detta del denunciante, si potrebbe intravedere un’ipotesi di reato.
Gli studenti sostengono che per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione introdotte con il nuovo Dpcm, il loro diritto di muoversi liberamente all’interno del territorio non è uguale a quello di un cittadino romano, in quanto la provincia di Varese ha un’estensione di 1.198 chilometri quadrati, mentre quella della Capitale di 1.285 chilometri quadrati. “Abbiamo deciso di fare qualcosa, di cambiare le cose, altrimenti è un solo lamentarsi” – così hanno detto alla stampa gli studenti promotori di questa iniziativa.