Un colpo del secolo scorso ai danni di ben sette capolavori della pittura italiana rubati in una sola notte mise in allarme la validità della sicurezza interna del blocco sovietico.
Il colpo fu compiuto nel Museo di Belle Arti di Budapest circa 31 anni fa, ad opera di ladri esperti che in mezz’ora hanno avuto la capacità di smontare e mettere dentro alcuni sacchi di juta capolavori artistici tra cui dipinti di Raffaello, Giorgione, Tintoretto, Giambattista e Giandomenico Tiepolo. I ladri fuggirono e fecero perdere le loro tracce. Un colpo da maestro, eseguito su commissione, che aveva progettato una banda italiana che aveva come punto di riferimento Reggio Emilia. L’ideatore principale di questo grande colpo è Ivano Scianti, che ha avuto a che fare con i furti più bizzarri, dalle forme di Parmigiano-Reggiano alle opere d’arte oppure ai mobili antichi.
Ma la scaltrezza e le intuizioni dei carabinieri italiani e della polizia ungherese ben presto diedero i loro frutti, e nel giro di due mesi il tesoro fu ritrovato, ma molti misteri e cose inspiegabili hanno lasciato dubbi e ipotesi irrisolte sulla vicenda.
Ivano Scianti, soprannominato all’epoca l’arsenio Lupin per eccellenza delle opere d’arte, ha deciso di parlare dopo trentuno anni da quel clamoroso furto commesso nella notte tra il 5 e il 6 novembre 1983 che fu di rilevanza internazionale. E Scianti decide di rivelare particolari inediti in un’intervista esclusiva firmata da Tiziano Soresina, che sarà pubblicata sul sito della Gazzetta di Reggio Emilia.
Il grande ladro Scianti ebbe tra le mani proprio la piccola ma favolosa tavola di Raffaello, la bellissima “Madonna di Esterhazy” che in questi giorni è esposta a Milano, a Palazzo Marino. Un’emozione che ancora oggi lo prende e che ricorda con grande intensità, visto il valore dell’opera. Scianti però non rivela alcune cose importanti, come il fatto di aver avuto l’appoggio dei servizi segreti e di chi ha commissionato il colpo. Segreti che forse non rivelerà mai e nessuno conoscerà a fondo questa parte della sua vita. Quello che è certo è che sarà ricordato come uno dei più grandi ladri di tutti i tempi.