Due donne romane accusate del reato di atti osceni in luogo pubblico

Due donne romane sono accusate di essersi scambiate effusioni amorose in una spiaggia di Fregene. La vicenda è accaduta a metà maggio del 2013, e a sostenere la causa delle due donne è l'avvocato Gianluca Arrighi

Due donne romane accusate del reato di atti osceni in luogo pubblico

La vicenda di due donne romane accusate di aver commesso atti osceni in luogo pubblico continua a far discutere, e ancora non giunge a conclusione. Le donne, di 29 e 34, sono accusate di essersi scambiate effusioni amorose in una spiaggia di un villaggio di pescatori a Fregene, e sono state subito denunciate. La vicenda è accaduta a metà maggio del 2013, e adesso è seguita dall’avvocato delle donne, Gianluca Arrighi, che sembra deciso a far valere i loro diritti.

Il legale racconta la versione reale dell’accaduto, e dice di non aver trovato nulla di scandaloso in quello che hanno fatto le due donne: dal racconto, le due donne si trovavano in quella spiaggia insieme a numerose persone che stavano godendo di un po’ di sole in quella bella giornata di primavera inoltrata. Ad un certo punto, le due donne decisero di cambiare posto e di appartarsi in una zona più riparata dal vento e dalla frescura, per evitare la confusione e ritagliarsi un po’ di privacy. La cosa fu notata dalle altre persone che stavano in spiaggia e, pensando a un rapporto lesbo tra le due donne, hanno pensato bene di chiamare la polizia.

Il legale Gianluca Arrighi, che si occupa della difesa delle due donne, dichiara che, prima di  tutto, la competenza territoriale della procura di Roma non riguarda il suddetto territorio, ed inoltre, che il procedimento verso le ragazze avrebbe dovuto svolgersi presso la procura di Civitavecchia. Le ragazze hanno già raccontato la versione esatta dell’accaduto, che parla di spostamento per il vento e non di rapporti sessuali come invece vogliono far credere i testimoni, ritenuti dal legale non attendibili. Insiste ancora l’avvocato Arrighi dicendo che, se ancora oggi si vuole considerare atto osceno un bacio o uno scambio di affetto tra due donne, allora le condanne dovrebbero piovere a iosa. Ad oggi le due donne sono ancora in attesa di un giudizio, che deve essere determinato dalla procura, la quale dovrà stabilire se dovranno affrontare un regolare processo. L’avvocato, che ritiene superflua l’accusa rivolta alle due donne, è deciso a sostenere la loro causa per l’estraneità dei fatti, ma anche per l’eccesso di una denuncia ingiusta.

 

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