“Sono un amico di suo nipote, mi apra, vengo a portarle dei soldi da parte sua”. Questo il biglietto da visita di un uomo di Pavia, presentatosi intorno alle 14 a casa di un’ignara signora nel tentativo di guadagnarsi la sua fiducia e riuscire ad entrare in casa sua. Per far cosa? Rapinarla, ovviamente. Sfortunatamente per lui, però, ha scelto l’anziana sbagliata a cui fare una rapina.
La donna, inizialmente, aveva creduto alle parole di quel giovane ben vestito che parlava perfettamente in italiano e gli aveva aperto. A quel punto l’uomo le consegna una busta con dei soldi, che lei provvede a mettere a posto. Fin qui tutto normale, se non fosse che l’amico del suo caro nipotino non stava aspettando alla porta, bensì l’aveva seguita in camera da letto, ovviamente con la massima indiscrezione. A quel punto l’anziana signora comincia a sospettare che dietro a quello che sembrava un così bravo ragazzo, a cui aveva affidato tutta la sua fiducia, fosse una persona cattiva che stava cercando il modo di approfittarsi di lei, credendo di avere a che fare con la classica donna ultraottantenne che non riesce a reggersi in piedi.
Che fare, a quel punto? Provare a reagire, cercare di evitare che succeda il peggio o aspettare passivi, sperando almeno di non farsi troppo male. Da una signora vicina ai novant’anni ci si aspetterebbe una reazione passiva, o meglio una non-reazione, ma non è stato il caso dell’impavida donna protagonista di questa vicenda. L’anziana ha cominciato a scagliarsi contro il suo rapinatore, tirandogli calci, pugni e forti spintoni. Il ladro, che aveva scelto un’anziana come vittima perché mai si sarebbe aspettato una reazione del genere da un’ “anziana rammollita”, fu colto di sorpresa.
Non sapendo che fare, da uno spintone alla donna, le sfila la busta di mano e scappa senza portar via altro. La signora è ormai al sicuro e la polizia ha aperto un’inchiesta.