Donna uccisa in un albergo a Palermo. Depressione, sfratto dalla casa e un tentativo di suicidio finito a vuoto lo scorso anno, si nascondono dietro la morte di Elisabetta Cipresso, 40 anni, trovata esanime in una stanza dell’Hotel Villa Archirafi a Palermo, sito in via Lincoln. La polizia ha fermato la madre della donna, Anna Cipresso, 60 anni, ritenuta responsabile della morte della figlia. Infatti, la donna avrebbe iniettato alla figlia una dose massiccia di anestetico, tale da farla morire.
Un tentativo di suicidio madre e figlia lo avevano tentato già lo scorso anno; in quel periodo avevano anche minacciato di far esplodere una bombola del gas nella loro casa di via Ughetti, al Villaggio Santa Rosalia. Per questo motivo Anna Cipresso era stata sospesa dall’ospedale Civico, dove esercitava la professione di infermiera nel reparto di Oculistica, servizio che svolgeva da molti anni. Inoltre, qualche giorno fa, le due donne erano state sfrattate proprio dalla casa dove abitavano, perché da tempo non pagavano l’affitto. Dalle indagini è emerso che un cugino delle donne, che non le vedeva da tempo, avrebbe ricevuto la visita di Anna e della figlia, in cui entrambe gli avevano chiesto un aiuto economico. A quanto pare, versavano in gravi difficoltà e avevano implorato il cugino di aiutarle.
Secondo il procuratore aggiunto Claudio Corselli ed il sostituto Maurizio Bonaccorso, che insieme coordinano l’indagine, la madre avrebbe provocato la morte della figlia iniettandole il veleno e poi a sua volta avrebbe tentato di uccidersi. La difesa della donna non crede a questa teoria avanzata dal procuratore, ma nel frattempo il gip Ettorina Contino ha convalidato il fermo della donna. Saranno ora le indagini a fare luce sulla vicenda, per accertare le cause della morte di Elisabetta. Intanto, emergono debiti di usura che le due donne avevano contratto per difficoltà economiche del passato, contratti per gioco, e che avevano fatto sprofondare la donna in uno stato depressivo abbastanza grave. La sospensione della madre dal lavoro ha peggiorato le cose, e le donne non avevano potuto più far fronte alle esigenze quotidiane. Se veramente è stata la madre a provocare la morte di Elisabetta, di certo non ha scelto un modo positivo di risolvere la loro situazione.