Domani c’è lo sciopero dei medici di famiglia e anche dei pediatri, che protestano contro le nuove norme previste per l’assistenza territoriale di base. I pediatri della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) hanno scritto una lettera ai genitori dove spiegano le motivazioni dello sciopero e dicono: “Abbiamo preso questa difficile decisione nell’intento di richiamare l’attenzione della pubblica opinione ma soprattutto della classe politica che invece di consolidare e rafforzare il ruolo del Pediatra di Famiglia, che il mondo ci invidia, tenta di metterlo in crisi mettendo in discussione il rapporto fiduciario”.
Lo sciopero è indetto per far sì che al Pediatra di Famiglia sia permesso di assistere ancora meglio i bambini e assicurare a tutti coloro che vivono in Italia la stessa assistenza senza guardare luogo di residenza, Paese di origine e possibilità economiche.
Le nuove disposizioni infatti prevedono che i medici siano riuniti in Aggregazioni funzionali territoriali, ovvero specie di ambulatori dove a turno gli specialisti assisteranno i pazienti: i bambini quindi saranno seguiti da medici diversi a seconda di chi copre il turno in quel momento.
La Federazione italiana dei medici pediatri ha aderito allo sciopero insieme ai medici di famiglia, denunciando questi punti come “inaccettabili”. Secondo loro, uniformare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia a quello della Medicina Generale vuol dire passare da un rapporto basato sulla scelta individuale a quello di un’assistenza strutturata da pediatri diversi.
I pediatri considerano inaccettabile anche il fatto di accentuare la diversità assistenziale fornita dalle varie Regioni che va ad aumentare le differenze economiche. Allo sciopero aderiranno anche i medici di base della Fimmg che protestano per lo stallo delle trattative che riguardano il rinnovo della Convenzione.
Domani gli studi dei medici di famiglia italiani rimarranno chiusi dalle ore 8 alle ore 20, però le prestazioni urgenti saranno garantite, come visite domiciliari urgenti, assistenza a pazienti terminali, prestazioni di assistenza ADI e altre prestazioni che fanno parte di Accordi regionali. Anche i medici di continuità assistenziale assicurano le visite indispensabili a partire dalle 20 alle 24.