Diana Siminescu, una donna di 42 anni madre di quattro figli, è stata investita e lasciata in condizioni critiche la notte dell’8 agosto a Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia. A causare l’episodio è stata un’auto guidata da una ragazza di 24 anni, identificata come la pirata della strada.
Durante l’interrogatorio, la giovane ha dichiarato di non essersi accorta dell’impatto: «Pensavo di aver preso un sasso». La confessione è stata un elemento chiave, ma fondamentale per l’identificazione della 24enne è stato il racconto di un carrozziere. Il padre della giovane aveva portato l’auto, una Audi nera, dal carrozziere per una riparazione, spiegando che l’auto aveva subito un danno a causa di un urto contro un sasso.
Il carrozziere, insospettito dalla dinamica e dall’entità del danno, ha deciso di segnalare la questione alle forze dell’ordine, che hanno così potuto ricostruire la vicenda e collegare l’auto al sinistro avvenuto quella notte.
Diana Siminescu, residente nel paese gardesano e moglie di un agente della Polizia Locale di Vallio Terme, stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con amici. Il motivo per cui camminava da sola su quella strada è ancora oggetto di indagine, ma resta un interrogativo importante data la pericolosità del tratto in cui si è verificato l’incidente.
Quella zona, infatti, è molto trafficata, priva di marciapiedi e illuminazione adeguata, elementi che contribuiscono a renderla rischiosa, soprattutto nelle ore serali.La sindaca di Calvagese della Riviera, Maria Teresa Comini, ha sottolineato come la strada sia utilizzata quotidianamente non solo da automobilisti, ma anche da persone più vulnerabili come ciclisti, utenti di monopattini e motorini.
Da tempo si parla della necessità di realizzare una pista ciclopedonale, ma le difficoltà legate alla natura provinciale della strada hanno rallentato i lavori. Le indagini sulla vicenda sono ancora in corso, con la Polizia che sta analizzando le telecamere e i varchi presenti nel territorio per individuare con certezza il veicolo coinvolto.
Al momento, l’attenzione è concentrata su alcune targhe sospette. L’episodio ha suscitato grande commozione e ha acceso nuovamente i riflettori sull’importanza della sicurezza stradale, specialmente in aree urbane e semi-urbane dove la convivenza tra pedoni e veicoli è quotidiana ma non sempre sicura. Questa vicenda ricorda l’urgenza di interventi concreti per garantire maggiore protezione a chi si muove a piedi o con mezzi leggeri, affinché simili episodi possano essere evitati in futuro. Al contempo, emerge la necessità di una maggiore responsabilità da parte di tutti gli utenti della strada, per preservare l’incolumità di tutti e sostenere la sicurezza collettiva.