Deriso in classe, responsabili assolti e costretto a cambiare scuola

Un giovane bullizzato è costretto a cambiare scuola a causa di tre responsabili che sono stati assolti secondo l'autorità giudiziaria per una condotta tenue ed occasionale.

Deriso in classe, responsabili assolti e costretto a cambiare scuola

Sono sempre più gli episodi di derisione che accadono ai giovani nelle scuole o per strada. Molti giovani e ragazzi sono bullizzati per il loro fisico o per una disabilità. Spesso questi episodi hanno sede a scuola che non sempre si rivela il luogo migliore. Un giovane, dopo essere stato bullizzato, ha sporto denuncia ma gli imputati non sono stati ritenuti colpevoli e lui ha così dovuto cambiare scuola

Balena e ciccione sono solo alcuni degli epiteti rivolti a Mattia, il cui nome è ovviamente di fantasia, un ragazzo che frequenta un istituto tecnico a Firenze. Il giovane, proprio a scuola, veniva umiliato e deriso per questo suo aspetto nell’indifferenza totale, non solo degli altri compagni, ma dei docenti stessi che non lo avevano protetto. 

I fatti a cui si sta facendo riferimento riguardano l‘anno scolastico 2021-2022 quando Mattia si faceva accompagnare a scuola dai genitori proprio come forma di protezione da quei giovani che lo deridevano per il suo aspetto. Si tratta di episodi che lo hanno portato a isolarsi con derisioni e fatti del genere che si protraevano anche al di fuori della scuola, nei social con immagini e fotomontaggi della sua persona. 

A quel punto, anche lo stesso istituto ha deciso di sporgere denuncia presso il Tribunale dei minori di Firenze per questi continui atti che Mattia continuava a subire. Peccato che, per i tre responsabili, non ci siano state conseguenze in quanto l’autorità giudiziaria ha deciso di assolvere gli imputati. 

In base a quanto racconta La Nazione, Mattia ha dovuto così cambiare scuola. I tre imputati sono stati assolti in quanto l’autorità giudiziaria ha espresso la loro condotta “tenue ed occasionale”. Il giudice, tenendo conto del codice, afferma che “l’ulteriore corso del procedimento pregiudica le esigenze educative del minore”. I tre responsabili sono ora impuniti e Mattia costretto a cambiare istituto. 

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