La polizia insieme ai carabinieri hanno lavorato per tutta la notte per individuare i responsabili delle tensioni dopo il derby tra Roma e Lazio. E in manette sono finiti quattro tifosi, un’auto piena di mazze e bottiglie molotov è stata sequestrata e così anche una bomba carta confezionata con 55 chiodi ritenuta, secondo la Digos, talmente potente da uccidere una persona.
E’ stato anche fermato un ragazzo romano di 24 anni mentre tirava sassi contro la polizia alla fine dell’incontro. Il giovane ha reagito con calci e pugni contro i carabinieri e aveva anche una bomba carta insieme a una mazza di ferro. Denunciati anche due napoletani di 35 e 26 anni che vendevano 18 biglietti falsi al prezzo di 100 euro l’uno. Tra le quattro persone denunciate vi sono anche due tifosi: un ragazzo di 22 anni che teneva in mano un coltello con una lama di 8 centimetri e un 34enne preso mentre stava scavalcando dentro lo stadio da un settore all’altro.
L’auto con le 6 bottiglie molotov, le 18 bombe carta, i 25 bastoni, un coltello a serramanico ed un martello di grosse dimensioni è stata trovata vicino all’Olimpico. La Fiat 600, di colore arancione e grigio, si trovava parcheggiata sul Lungotevere, vicino un chiosco-bar ed era controllata dai tifosi romanisti. A coordinare l’operazione degli agenti della Digos era Diego Parente, che ha disposto il sequestro della vettura assieme agli artificieri dopo che la partita era iniziata. Arrestato il proprietario dell’auto, anche lui tifoso romanista incensurato, accusato ora di detenzione di armi da guerra e violazione della legge sugli stadi.
E’ in questa zona che gli agenti hanno trovato la bomba con 55 grammi di esplosivo e 55 chiodi in grado di uccidere una persona. In manette sono finiti anche due ultrà laziali, che sono stati trovati in possesso di fumogeni, un petardo ad alto potenziale e uno spray urticante. Durante la rivolta sono rimasti contusi 3 agenti della polizia e un carabiniere è stato ferito dallo scoppio di un petardo. Il capo della Digos di Roma, Diego Parente, ha detto: “Non sono tifosi, non sono ultrà, ma sono dei criminali. Quel materiale non serviva a fare null’altro che guerriglia. Scontri dove l’obiettivo è chi deve garantire la sicurezza quando si tratta di attaccare le forze dell’ordine le ideologie vanno a farsi benedire”.