Il caso della scomparsa di Denise Pipitone continua a riservare nuovi colpi di scena. Le ultime notizie riportano infatti della chiusura delle indagini a carico dell’ex pm della procura di Marsala, Maria Angioni, che deve rispondere di false dichiarazioni a pubblico ministero. Ospite in diverse trasmissioni televisive, l’ex procuratrice aveva fatto delle rivelazioni clamorose.
Come lei stessa ha rivelato, oggi l’ex pm che indagò nel 2004 sulla scomparsa della figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, fa il giudice del lavoro a Sassari. Nelle scorse settimane l’ex pm aveva dichiarato che Denise è viva ed ha anche una figlia. Le circostanze oggetto delle dichiarazioni sembra siano state verificate, ma non corrispondenti alla verità.
La persona indicata dalla Angioni non è Denise Pipitone. Mentre si torna nuovamente a fare chiarezza sui fatti, sulle mancanze ed errori investigativi che avvenero 17 anni fa, e cercare una nuova pista che porti alla verità, la procura di Marsala provvede a notificare alla Angioni l’avviso di conclusioni delle indagini a suo carico.
A seguito di tali dichiarazioni, la Angioni è stata invitata a comparire alla procura di Marsala per formalizzare tali affermazioni. Parole che sembra siano state confermate anche davanti ai giudici. Ma nonostante tutto le circostanze riferite dall’ex pm non hanno trovato riscontro. Mentre lei quindi venica accusata di falsa dichiarazione, la stessa, sembra, abbia provveduto a segnalare i suoi colleghi al Consiglio Superiore della Magistratura.
Dopo le dichiarazioni rese in tv dalla Angioni su Denise Pipitone, è arrivata puntuale la reazione di Piera Maggio, madre della piccola, che ha dichiarato: “Non è bello sentirmi dire alla tv che Denise è mamma“. L’ex pm, nonostante gli anni e l’allontanamento dalla Sicilia, ha proseguito privatamente le ricerche di questo cold case italiano.
In una delle tante ospitate fatte in alcuni programmi televisivi che si sono occupati del caso la Angioni avrebbe fatto più volte riferimento al “rapimento” in cui sarebbero stati coinvolti “due gruppi: i buoni e i cattivi“.