Delitto Scazzi: confermato l’ergastolo per Cosima e Sabrina

A quasi sette anni dall'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana, la cassazione mette la parola fine alla vicenda. La zia Cosima e la cugina Sabrina si vedono confermare l’accusa ed il conseguente ergastolo.

Delitto Scazzi: confermato l’ergastolo per Cosima e Sabrina

Sarah, uccisa nell’ agosto 2010 ad appena 15 anni, fu poi ritrovata in una cisterna d’acqua nelle campagne circostanti il suo paese il 6 ottobre dello stesso anno. 

Il giorno della scomparsa, Sarah aveva un appuntamento per andare al mare, ma non si presentò. Si fece largo inizialmente la pista del rapimento a scopo di riscatto ma presto fu chiaro che le condizioni economiche della famiglia non lo giustificassero. Anche un allontanamento volontario era piuttosto inverosimile.

Dopo oltre un mese di ricerche, fu lo zio Michele a rivelare quanto accaduto affermando di essere stato lui ad uccidere l’adolescente, e a nasconderne il cadavere in un pozzo.

Una versione dei fatti cambiata pochissimi giorni dopo, tirando in ballo nella vicenda la figlia Sabrina, cugina di Sarah e fornendo anche il movente del delitto: la gelosia.  Sabrina e Sarah si erano infatti invaghite dello stesso ragazzo, Ivano Russo, e per lui avevano litigato la sera prima del delitto.

Michele Misseri, nel corso del processo, provò più volte a cambiare versione, provando spesso ad autoaccusarsi nuovamente. Nel maggio 2011 venne poi tirata in ballo anche Cosima, zia della povera Sarah e rispettivamente moglie e madre di Michele e Sabrina, con l’accusa  di concorso in omicidio e sequestro di persona.

Il delitto secondo i pm è stato “l’apice di una situazione di tensione mista ad ira”. Nonostante le due donne si siano sempre proclamate innocenti, Sabrina Misseri è in carcere a Taranto dal 15 ottobre del 2010 e sua madre Cosima l’ha raggiunta, ed è detenuta nello stesso penitenziario dal maggio 2011.

Il 20 aprile 2013 Sabrina e Cosima, che stanno nella stessa cella, vengono condannate all’ergastolo. Poco più di due anni dopo, il 27 luglio 2015, i giudici d’appello confermano le condanne.

Oggi, 21 febbraio 2017, la cassazione conferma l’ergastolo per Sabrina e Cosima e definisce in 8 anni la pena per Michele Misseri, accusato di soppressione di cadavere.

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