Come già abbiamo appreso nella giornata di ieri, si è conclusa nel modo peggiore possibile la scomparsa della 16enne Noemi Durini, del quale non si avevano notizie da Domenica 3 Settembre. Dopo undici giorni dalla sua scomparsa, il fidanzato 17enne L.M.. ha finalmente confessato ma solo dopo essere stato messo sotto torchio dagli inquirenti.
“L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia”, sono queste le parole che ha rilasciato agli inquirenti alla presenza del suo avvocato.
Il minore era stato sottoposto a fermo per omicidio volontario di Noemi Durini ieri 13 Settembre e, dopo un lungo interrogatorio, che si è concluso nella tarda serata di ieri sera, ha confessato cambiando, però, più volte versione. Inizialmente si seguiva la pista della gelosia, si diceva, infatti, che Noemi avesse deciso di troncare la loro relazione e per questo fosse stata uccisa. Dopo il ribaltone totale della situazione.
L.M avrebbe raggiunto Noemi alle cinque del mattino di Domenica 3 Settembre, presso la sua abitazione, perché voleva dissuaderla dal portare a termine il piano di sterminare la sua famiglia che, doveva essere messo in atto, sempre secondo le dichiarazioni dell’accusato, proprio in quella giornata. Continua dichiarando che Noemi avrebbe portato con se anche un coltello per far capire che le sue intenzioni erano serie. La necessità di eliminare l’intera famiglia di lui nasceva dal fatto che da sempre era stata ostacolo per la loro relazione.
Il giovane avrebbe riferito, inoltre, che aveva promesso a Noemi più volte che sarebbero andati a vivere insieme a Milano, non appena avrebbe compiuto 18 anni, per poter vivere la loro storia d’amore lontano da chi gli ostacolava.
Dopo la confessione dell’uccisione è stato proprio il 17enne ad accompagnare i Carabinieri sul luogo dove aveva nascosto il corpo, un fondo in località San Giuseppe a Castrignano del Capo.
Il corpo della giovane era stato ricoperto, maldestramente, con delle pietre scardinate da un muretto a secco, infatti, un suo piede spuntava fuori dal cumulo… nei pressi del corpo una pozza di sangue che lascia intendere agli inquirenti che sia stato proprio quello il luogo in cui è stata uccisa. La ragazza aveva addosso gli stessi abiti di quando era scomparsa.
Anche i genitori di Noemi ostacolavano quella relazione, ma la ragazza si ostinava e restare con lui, alcune volte si erano anche allontanati insieme per qualche giorno.
A Specchia (Le) paese della ragazza è stato dichiarato lutto cittadino e l’intera comunità è ancora sconvolta da quanto accaduto.
La cosa che più sta facendo rabbia tra la gente indignata del posto è stato il comportamento del giovane L.M. appena uscito dalla caserma dopo il suo interrogatorio. Ha salutato la gente che era li e che, avrebbe voluto linciarlo, con un ghigno , un sorriso stampato sulle labbra, ridendo e facendo la linguaccia. L’interrogatorio è terminato con il fermo che dovrà essere convalidato nelle prossime ore. L’accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere, per suo padre B.M., invece, per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.
Attendiamo aggiornamenti nella giornata di oggi.