I carabinieri di Treviglio hanno arrestato con l’accusa di omicidio Francesco Colleoni, 34 anni, figlio del noto ristoratore Franco Colleoni, di 68 anni. La vittima è stata trovata ieri 2 gennaio senza vita nel cortile dell’abitazione di Dalmine (Bergamo), vicino al ristorante di famiglia “Il Carroccio”. Nelle scorse ore i militari dell’Arma hanno cercato di capire che cosa potesse essere successo, in quanto il 68enne mostrava ferite al capo. Quando sono arrivati i primi soccorsi l’uomo era già deceduto. Sin da subito era apparso chiaro che l’ex segretario provinciale della Lega era stato vittima di un aggressione. Con il passare delle ore sono emersi altri particolari e i carabinieri hanno cominciato a stringere il cerchio, fino ad arrivare al figlio della vittima.
Gli inquirenti hanno quindi capito che il 68enne avrebbe potuto conoscere il suo assassino, per questo sono passati ad interrogare il figlio. Quest’ultimo, stando a quanto riferiscono i media locali, avrebbe ammesso di aver avuto un litigio con il padre a causa di problemi legati alla gestione del ristorante di famiglia, ma dell’accaduto e di quei concitati istanti non ricordava nulla. Sul caso sono ancora in corso i relativi accertamenti, nel frattempo il presunto omicida è stato trasferito in carcere dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il figlio era cuoco nel locale
Il 34enne, figlio della vittima, era cuoco all’interno del locale di famiglia. Si tratta di un’attività di ristorazione molto nota a Dalmine e nella stessa bergmasca. Franco Colleoni era un uomo apprezzato in zona, anche perché ha avuto un importante trascorso politico e si è impegnato attivamente per il suo territorio. Il corpo esanime del 68enne era stato trovato proprio nella mattina del 2 dicembre dai figli, tra cui l’arrestato, e dalla ex moglie. Le prime indagini condotte dai carabinieri avevano ipotizzato che l’uomo fosse stato vittima di una rapina finita male.
Il cerchio si è cominciato a stringere quando i carabinieri hanno analizzato i particolari della scena del crimine. Nell’appartamento o all’esterno non vi erano segni di effrazione, inoltre i cani che possedeva il 68enne non avevano abbaiato. Sul posto i militari avevano rilevato le tracce di più persone presenti, ma per alcune ore non era chiaro chi fossero queste ultime. In casa, inoltre, non mancava nulla per cui l’ipotesi della rapina ha perso di peso.
Francesco Colleoni è stato interrogato dal pm Fabrizio Gaverini, titolare dell’inchiesta. Non è escluso che nelle prossime ore il presunto omicida possa essere sentito nuovamente dall’autorità giudiziaria, al fine di chiarire definitivamente la sua posizione. Il delitto ha sconvolto la piccola comunità bergamasca di Dalmine, rimasta scioccata da quanto accaduto nella giornata del 2 dicembre. Durante la colluttazione con il figlio la vittima avrebbe sbattuto più volte la testa su una pietra del cortile.