Delitto Caldarelli: Andrea Cardelli confessa e chiama in causa anche la compagna

Nuovi sviluppi nel caso del delitto di Martino Caldarelli. Andrea Cardelli, fermato nei giorni scorsi con l'accusa di essere coinvolto nel delitto, ha confessato.

Delitto Caldarelli: Andrea Cardelli confessa e chiama in causa anche la compagna

 Ha reso una confessione piena e spontanea Andrea Cardelli, 41 anni, originario di Corropoli, attualmente detenuto con l’accusa di delitto volontario aggravato in concorso. L’uomo è coinvolto nella crudele delitto di Martino Caldarelli, avvenuta nei primi giorni di aprile, insieme alla sua compagna, Alessia Di Pancrazio, 26 anni. A riferire la notizia è Il Messaggero. Durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Procaccini del tribunale di Teramo, Cardelli assistito dall’avvocato Marco Cerioni ha ammesso le proprie responsabilità, ricostruendo nei dettagli la dinamica del delitto.

Secondo la sua versione, Caldarelli sarebbe stato adescato attraverso un contatto su un social network da Di Pancrazio, che avrebbe finto interesse per un incontro, attirando la vittima nell’abitazione della coppia. Una trappola, secondo quanto emerso, architettata con premeditazione. Una volta all’interno dell’abitazione, Caldarelli sarebbe stato affrontato violentemente e fatto fuori. Dopo il delitto, i due avrebbero occultato il cadavere in un laghetto artificiale a Corropoli, zavorrandolo con un tronco d’albero per impedirne l’emersione.

La macabra scoperta è avvenuta giorni dopo, grazie alla confessione iniziale della Di Pancrazio, che aveva fornito indicazioni utili per individuare il luogo in cui era stato nascosto il corpo. Tuttavia, durante l’ultimo interrogatorio, la 26enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere, interrompendo ogni forma di collaborazione con gli inquirenti. Il suo silenzio segna un cambiamento nella strategia difensiva, dopo un primo momento in cui aveva ammesso il coinvolgimento nel delitto. Le indagini hanno inoltre portato alla luce un inquietante precedente: pochi giorni prima del delitto di Caldarelli, la stessa coppia avrebbe tentato una rapina con modalità simili.

Anche in quel caso, un uomo era stato attirato con una scusa e intimidito con una lama. Il nemico, fortunatamente, era riuscita a fuggire e a denunciare tutto alle autorità, offrendo elementi oggi ritenuti fondamentali per comprendere il modus operandi dei due indagati. Attualmente, sia Andrea Cardelli che Alessia Di Pancrazio si trovano in regime di custodia cautelare presso la casa circondariale di Castrogno. Gli investigatori stanno proseguendo gli accertamenti per delineare con precisione le fasi del delitto e per capire se vi siano altre persone coinvolte o se episodi simili possano essere collegati alla coppia.

Il caso ha scosso profondamente l’opinione pubblica abruzzese, sollevando interrogativi non solo sulla dinamica del delitto, ma anche sul ruolo dei social network nel favorire contatti potenzialmente pericolosi. Le autorità invitano chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti, nel tentativo di fare piena luce su uno degli delitti più inquietanti degli ultimi anni nella provincia teramana. 

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