Delitto Aldo Gioia, i due fidanzati in chat: "Quando li uccidiamo? Lo faccio perché li odi"

Avellino è ancora scossa dal brutale delitto avvenuto la sera del 19 aprile scorso, una 18enne e un 22enne sono accusati di aver ucciso il padre di lei. Da quanto emerge dalle indagini, ancora in corso, poteva essere una strage. Oggi i funerali della vittima.

Delitto Aldo Gioia, i due fidanzati in chat: "Quando li uccidiamo? Lo faccio perché li odi"

Tutta la città di Avellino, e l’intera provincia, sono scossi per quanto accaduto nella serata del 19 aprile scorso, quando il 53enne Aldo Gioia è stato ucciso brutalmente in casa sua. L’autopsia ha confermato che la vittima è stata uccisa con 14 coltellate. Del delitto sono accusati la figlia 18enne e il suo fidanzato 22enne.

La coppia sarebbe entrata nell’appartamento usando uno stratagemma: lei avrebbe aperto la porta con la scusa di andare a buttare la spazzatura, a quel punto il giovane sarebbe entrato con il volto coperto cominciando ad infierire su Gioia che stava guardando la televisione.

Le urla del 53enne avrebbero allertato la moglie e l’altra figlia, che erano in stanze diverse. A quel punto, dopo pochi istanti, sarebbe rientrata la 18enne, la quale avrebbe chiamato i soccorsi parlando di una irruzione di ladri in casa. La dinamica dei fatti non ha però convinto gli investigatori, che hanno indagato subito a fondo sul caso. Poche ore dopo il 22enne venne rintracciato a Cervinara, dove abitano il padre e il fratello. Messo alle strette dalla Polizia di Stato, confessò che il piano di uccidere Gioia sarebbe stato organizzato dalla 18enne, che addirittura pare volesse uccidere tutta la famiglia. E dettagli agghiaccianti emergerebbero anche dalle chat che i due si sarebbero scambiati pochi giorni prima di compiere il misfatto.

I fidanzati: “Quando li uccidiamo?”

Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, che ha pubblicato alcuni contenuti delle chat, la 18enne avrebbe chiesto al fidanzato “quando li uccidiamo?”. Il giovane 22enne avrebbe risposto con un “lo faccio perché li odi”. Tra l’altro, come già detto, è stato lo stesso 22enne a chiarire la sua posizione, affermando che il piano di uccidere il padre, e forse il resto della famiglia, era partito dalla ragazza.

La dichiarazione del giovane è ancora al vaglio degli inquirenti, che stanno analizzando tutti gli elementi di questo delicato caso di cronaca. La versione dei fatti non è però accettata da alcuni familiari della ragazza, in particolare dal fratello del padre di Elena, che descrive la ragazza come “speciale”, la quale sarebbe stata plagiata forse proprio dal fidanzato.

La strage sarebbe stata pianificata perché la famiglia Gioia, in particolare il 53enne ucciso, pare si opponesse alla relazione della giovane con il 22enne, noto per alcuni suoi precedenti. Nella mattinata del 26 aprile i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida del fermo: attualmente sono detenuti nel carcere di Avellino.

Oggi 27 aprile si terranno i funerali di Aldo Gioia presso la chiesa di San Ciro, in viale Italia ad Avellino. Tutta la comunità è scioccata e incredula e si è unita attorno ai familiari della vittima per porgere tutta la solidarietà possibile. All’autopsia ha assistito anche la dottoressa Monica Fonzo, il medico legale nominato dalla famiglia del 22enne.

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