Il maltempo rischia di compromettere le indagini sul decesso di Rudy Cavazza, il cui corpo è stato ritrovato nei fanghi di un canale. Le piogge incessanti delle ultime ore potrebbero cancellare tracce fondamentali, rendendo ancora più difficile il lavoro degli investigatori impegnati a ricostruire con precisione le circostanze del decesso. Un aspetto particolarmente critico è che l’area del ritrovamento non è stata sottoposta a sequestro, rimanendo quindi accessibile a chiunque.
Questo potrebbe favorire la dispersione di elementi chiave o la possibile contaminazione di eventuali prove ancora presenti sul luogo. La mancanza di misure di sicurezza adeguate preoccupa gli esperti, che sottolineano come il passaggio di persone e mezzi possa ulteriormente compromettere la scena dell’accaduto. Gli inquirenti stanno cercando di raccogliere tutte le informazioni disponibili, ma il deterioramento delle condizioni ambientali rischia di ostacolare il loro operato.
L’analisi dei fanghi del canale avrebbe potuto fornire dettagli importanti, ma la pioggia sta progressivamente alterando il terreno, rendendo più complesso individuare eventuali segni di trascinamento o altri indizi utili. Nel frattempo, la famiglia e gli amici di Rudy Cavazza chiedono chiarezza e giustizia, temendo che il trascorrere del tempo e le condizioni meteorologiche possano rendere ancora più difficile la ricerca della verità. Le indagini proseguono, ma il rischio che si perda per sempre qualche dettaglio cruciale è sempre più concreto.
Decesso di Rudy Cavazza, troppi dubbi sulla ricostruzione: “Il corpo è stato portato lì dopo”
Ci sono ancora molte incognite sul decesso di Rudy Cavazza, il giostraio scomparso e ritrovato senza vita nei fanghi di un canale. Secondo la ricostruzione fornita dai familiari, Rudy avrebbe accusato un malore durante la notte e si sarebbe allontanato improvvisamente dal campo di roulotte in cui si trovava. Il corpo è stato poi rinvenuto a circa venti metri di distanza dal campo, ma proprio questo particolare solleva interrogativi inquietanti. Come è possibile che le forze dell’ordine non abbiano trovato il corpo nelle prime ricerche? L’area era già stata battuta dopo la scomparsa, eppure il ritrovamento è avvenuto solo dopo due mesi.
Una delle figlie di Cavazza esprime forti dubbi sulla versione ufficiale: “Non è andata così come sembra. Lui là non c’è mai stato. Noi ci siamo stati, l’abbiamo cercato, perché non l’abbiamo visto? Dopo due mesi ci dicono che è sempre stato là, ma è impossibile. Lui là c’è stato portato successivamente.” Le parole della donna alimentano l’ipotesi che il corpo possa essere stato spostato e che Rudy non sia deceduto nel punto in cui è stato ritrovato. Una circostanza che potrebbe cambiare radicalmente il corso delle indagini. Nel frattempo, i familiari chiedono risposte e maggiore chiarezza, mentre gli investigatori proseguono con gli accertamenti per far luce su una vicenda che, giorno dopo giorno, diventa sempre più misteriosa.