MILANO: È stato arrestato nella giornata di oggi, sabato 12 aprile, Gianrico Dario Ricci, 37 anni, con l’accusa gravissima di delitto volontario. A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare nella casa circondariale sono stati gli agenti della Polizia di Stato, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Monza. Secondo quanto emerso dalle indagini, Ricci avrebbe ripetutamente aggredito la madre, Daniela Guerrini, 69 anni, con calci e pugni che le avrebbero causato numerose e gravi lesioni interne. La donna è deceduta all’ospedale MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano), dove era stata trasferita d’urgenza il 16 marzo scorso dai sanitari del 118, allertati dal marito e dallo stesso figlio.
Quel giorno, la donna secondo quanto raccontato inizialmente dai familiari respirava con difficoltà e aveva perso conoscenza dopo una notte di apparente malessere. Ma appena arrivata in pronto soccorso, i medici hanno scoperto una realtà molto più allarmante: Daniela presentava un’emorragia cerebrale, un’emorragia interna nella cavità peritoneale e retroperitoneale, ecchimosi diffuse su tutto il corpo, lesioni evidenti al volto e una frattura a una costola.
A fronte di un quadro clinico così grave, il personale sanitario ha allertato la polizia. È così che sono partite le indagini della squadra mobile, che nel giro di poche settimane hanno portato a una svolta significativa. Gli inquirenti, attraverso un lavoro articolato basato su intercettazioni telefoniche, testimonianze e approfonditi accertamenti medico-legali, sono arrivati alla conclusione che il decesso di Daniela Guerrini sia stata la disgrazia epilogo di una serie di violenze fisiche perpetrate nei giorni precedenti dal figlio.
Il decesso, infatti, è stato causato da un arresto cardiocircolatorio indotto dalle gravi lesione riportate. Le prove raccolte sono apparse solide e convincenti al giudice, che ha disposto la misura cautelare nella casa circondariale per Ricci. L’uomo è ora detenuto, in attesa degli ulteriori sviluppi dell’inchiesta.
Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio il contesto familiare in cui maturava la crudeltà, e verificare se ci siano stati precedenti episodi passati sotto silenzio. Un caso che scuote la comunità di Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, e che riporta all’attenzione pubblica la disgrazia delle violenze domestiche, spesso consumate nel silenzio delle mura di casa.