Danneggiata la maschera di Tutankhamon, poi riparata con colla a presa rapida

L'oggetto più famoso dell'iconografia egiziana terribilmente danneggiato. L'incidente, avvenuto durante una sessione di pulizia, è stato segnalato dall'agenzia americana Associated Press

Danneggiata la maschera di Tutankhamon, poi riparata con colla a presa rapida

La barba finta della celebre maschera mortuaria d’oro di Tutankhamon, uno dei grandi tesori dell’antico Egitto e oggetto icona per eccellenza della civiltà faraonica, è stata rozzamente incollata con una colla industriale dopo un incidente avvenuto durante una sessione di pulizia.

L’incidente, e il successivo danno dall’incalcolabile gravità, è stato segnalato dall’agenzia americana Associated Press ripresa fra l’altro dall’autorevole sito egiziano Al-Ahram.

La maschera di Tutankhamon, realizzata con numerosi strati d’oro battuto, intarsiato di ceramica e pietre semipreziose, che riproduce i connotati del volto del faraone, è ospitata nella sala principale dei tesori del Faraone, insieme alle bare d’oro ed ai gioielli e amuleti trovati sulla sua mummia. Secondo l’antica tradizione, intorno agli occhi e fino alle tempie, vi sono incastonati dei lapislazzuli e i lobi delle orecchie, che appaiono forati, erano coperti con nastri d’oro al loro ritrovamento.

Sulla parte posteriore si trova un’iscrizione geroglifica che riporta il testo del capitolo 531 dei “Testi dei Sarcofagi” del Medio Regno e che nel Nuovo Regno venne incorporato nel Libro dei Morti. La rivelazione di questa straordinaria opera d’arte egizia fu uno dei grandi momenti della scoperta della tomba da parte dell’archeologo britannico Howard Carter.

La notizia evidenzia ancora una volta le pietose condizioni di in cui versa il vecchio museo del Cairo, in cui sono conservati patrimoni culturali di valore inestimabile, e le azioni negligenti nella loro cura.

Ad un primo sguardo la maschera di Tutankhamon mostra uno strato trasparente giallastro tra la barba ornamentale e il mento del giovane re. Secondo alcune fonti, un operatore del museo ha cercato di raschiare lo strato di colla in eccesso con una spatola, producendo alcuni graffi sulla maschera. La denuncia dell’avvenuto è stata fatta in forma anonima per paura di rappresaglie. Il Ministero delle Antichità non ha fornito alcuna informazione sui fatti.

Ha spiegato un conservatore non identificato che “sfortunatamente il materiale utilizzato per la riparazione (resina epossidica) è irreversibile  ha una grande capacità collante su metalli e pietre ma credo che non fosse adatta per un oggetto eccezionale come la maschera di Tutankhamon”.

“Avrebbero dovuto portare la maschera in un laboratorio ma avevano fretta di esporla di nuovo e sono intervenuti utilizzando questo materiale irreversibile e dalla rapida asciugatura” ha spiegato un altro intervistato.

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