Daniele Ughetto Piampaschet incastrato da un romanzo

La sentenza della Corte d'appello di Torino ribalta la sentenza di primo grado che aveva assolto Daniele Ughetto Piampaschet per l'omicidio di una giovane prostituta nigeriana. La donna fu ritrovata cadavere nel Po dopo essere stata precedentemente accoltella

Daniele Ughetto Piampaschet incastrato da un romanzo

Il 37enne Daniele Ughetto Piampaschet condannato a 25 anni e 6 mesi di carcere per l’omicidio della prostituta nigeriana Anthonia Egbune uccisa a coltellate il 27 novembre del  2011. L’uomo è stato scoperto grazie ad un racconto ” La rosa ed il leone” da lui stesso scritto, che raccontava appunto la storia di una giovane prostituta e della sua relazione con un cliente italiano che innamoratisi di lei voleva toglierla dalla strada e permetterle di condurre un’esistenza normale. Ma la prostituta non intendeva in alcun modo abbandonare il suo lavoro e a causa della sua disobbedienza viene uccisa dal suo cliente.

Un racconto descrittivo della realtà delittuosa che si era poi consumata. Sin da subito gli inquirenti non avevano creduto a Ughetto Piampaschet ed alla sua storia che ad uccidere la donna fossero stati esponenti delle organizzazioni criminali che sfruttavano la prostituzione a Torino e nella provincia.

La scoperta del racconto è avvenuta nel febbraio del 2012, proprio nella casa della 20enne prostituta nigeriana. I carabinieri di Torino hanno, infatti, scoperto una serie di fogli rilegati come una tesina scolastica che raccontava l’atroce fine di una prostituta uccisa per mano del suo cliente. Ovviamente a far condannare  Piampaschet non sono state solo le pagine del racconto ma ben 1.900 telefonate intercorse tra lui e la prostituta nigeriana risalenti al febbraio 2011 quando si erano conosciuti e, misteriosamente, interrotte il giorno della scomparsa della ragazza.

Piampaschet aveva alle spalle un matrimonio fallito con un’altra nigeriana. A questo punto è più che lecito pensare che Piampaschet aveva un debole per le nigeriane o ragazze di colore in generale. Il che non è di per sé un reato!  Fu arrestato nell’agosto 2012 di ritorno da Londra dove aveva lavorato per il servizio sicurezza dei giochi olimpici ma da circa un anno era stato rimesso in libertà. Il romanzo scritto però è stato l’elemento scatenante che lo ha reso di nuovo protagonista di questa misteriosa vicenda. Troppi elementi che lo incastrano e lo ritraggono come l’unico e solo colpevole. Il suo avvocato difensore Stefano Tizzani annuncia una battaglia legale. Ha infatti dichiarato che presenterà ricorso per cassazione contro il provvedimento di carcerazione del suo cliente. Tizzani sostiene che allo stato attuale non ci sono i presupposti per la custodia cautelare in carcere e che il provedimento adottato dal procuratore generale è illegittimo.

Nuovi retroscena si appalesano in questa vicenda di cronaca giudiziaria.

Continua a leggere su Fidelity News