Dal trauma irreversibile al pieno utilizzo del braccio: miracolo?

La guarigione è avvenuta a differenza del parere fornito dai medici e il miracolo sta nel fatto che può continuare ad accudire la figlia in coma da trent’anni: "La mia Roberta ha bisogno di me!"

Dal trauma irreversibile al pieno utilizzo del braccio: miracolo?

Il medico le aveva detto che avrebbe perso il braccio, ma lei le ha risposto che non ci credeva. Proprio così, Silvana Piantella, una mamma con una figlia in stato vegetativo da 28 anni non può nemmeno lasciarsi attraversare dall’idea di fermarsi. Ed è guarita da quelle lesioni che, secondo i medici, erano irrecuperabili. La donna racconta: “Mesi fa, proprio mentre accudivo mia figlia, sono caduta malamente. All’ospedale i medici mi hanno detto che non avrei più riacquistato capacità di movimento e sensibilità del braccio. Ma io ero sicura che sarei guarita. Mia figlia ha troppo bisogno di me“.

Così, con la tenacia di una mamma, ha affrontato le molte terapie ed ora mamma Silvana sta bene. Ha ripreso ad accudire, insieme al marito in pensione, Roberta, la figlia immobile a letto da quando aveva 26 anni e un figlio di 2. Silvana racconta che la figlia Roberta fu colpita da un ictus; dopo 3 mesi di coma irreversibile, i medici avevano riferito ai familiari che non c’era più speranza di ripresa.

Ma il cuore di una mamma non funziona così come la stessa signora riferisce: “Io invece ero sicura che ce l’avrebbe fatta. Nessuno, a parte mio marito, mi credeva”. Anche il compagno della figlia preferiva credere ai medici, ma un bel giorno dall’ospedale arrivò la chiamata: Roberta chiedeva della mamma.

Roberta nel 1991 ebbe una ricaduta, quando fu colpita da un’ischemia. Ora, spiega mamma Silvana, è in coma vigile, secondo i medici non poteva avere una vita lunga. Ed invece Roberta è ancora viva. Un mezzo miracolo per Silvana è già arrivato, quando nell’ultimo controllo il medico le ha chiesto del braccio, lei lo ha alzato e il medico è rimasto a bocca aperta.

Ruggero Bertoli, medico di base e Angelo Giacomazzi, chirurgo sono “due angeli“, afferma Silvana, riconoscendo che anche il Comune e gli operatori dell’Usl sono sempre stati vicini alla famiglia. Roberta, il bene più prezioso, per la coppia: “non è un peso, se è qui c’è un motivo. Basta uno sguardo per capirci. Lei è felice e lo sono anche io“, afferma sempre mamma Silvana.

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