Crollo nel cantiere di un supermercato a Firenze: arrestato l’ingegnere della ditta abruzzese che realizzò la trave

Cinque operai persero la vita ne crollo del cantiere a Firenze. Ora, la Procura del capoluogo toscano ha disposto una misura cautelare nei confronti del responsabile dell’ufficio calcoli della ditta di Atri incaricata della produzione della trave crollata.

Crollo nel cantiere di un supermercato a Firenze: arrestato l’ingegnere della ditta abruzzese che realizzò la trave

Nuovo e clamoroso sviluppo nell’inchiesta sul disperato crollo avvenuto il 16 febbraio 2024 nel cantiere di un supermercato in via Mariti, a Firenze, dove persero la vita cinque operai e altri rimasero feriti. Su disposizione della Procura fiorentina, nella mattinata di oggi è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nella casa circondariale nei confronti di un ingegnere di Atri (Teramo), responsabile dell’ufficio calcoli dell’azienda che aveva realizzato la trave crollata nel cantiere.

L’uomo era già sotto inchiesta per i reati di delitto colposo e lesioni colpose, ed era stato destinatario, lo scorso 11 aprile, di una misura interdittiva che gli vietava l’esercizio della professione per nove mesi. Tuttavia, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’ingegnere avrebbe più volte e consapevolmente violato tale divieto, continuando a svolgere attività lavorativa nonostante l’interdizione fosse ancora in vigore.

In un comunicato ufficiale, il procuratore di Firenze Filippo Spiezia ha spiegato che le reiterate violazioni hanno indotto il giudice per le indagini preliminari a revocare la misura interdittiva, sostituendola con quella ben più severa della custodia cautelare nella casa circondariale. Il nuovo provvedimento è stato emesso il 1° luglio ed eseguito oggi dagli agenti della squadra mobile e della polizia postale di Firenze. Contestualmente all’arresto, sono state effettuate perquisizioni e sequestri presso sedi riconducibili all’indagato e alla società coinvolta, al fine di raccogliere ulteriori elementi utili all’inchiesta.

Le indagini della Procura mirano a chiarire l’intera catena di responsabilità tecniche e decisionali che potrebbero aver contribuito al cedimento della trave prefabbricata, al centro del disastro. Il crollo nel cantiere di via Mariti ha profondamente scosso l’opinione pubblica e acceso i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’effettiva tenuta dei controlli nei grandi appalti edilizi.

L’inchiesta della magistratura fiorentina prosegue con l’obiettivo di fare piena luce sulle cause della disgrazia e sui comportamenti negligenti eventualmente tenuti da tecnici, progettisti e imprese. 

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