Nonostante le continue proteste, sul lavoro si continua a perdere la vita e quanto è successo a Suviana, nella centrale elettrica dell’Appenino Bolognese, ne è l’ennesima dimostrazione. Una vicenda che ha avuto luogo nella giornata di martedì 9 aprile e ha portato via tre persone con tantissimi ancora i dispersi. Sono già stati identificati Pavel Petronel Tanase di anni 45; Mario Pisani di anni 74, ex ingegnere e Vincenzo Franchina, di 36 anni, il più giovane dei tre, sposato nel maggio dell’anno scorso.
Tre deceduti di origini diverse e provenienti da città varie d’Italia che stavano lavorando in trasferta per eseguire i lavori di manutenzione sulla centrale elettrica, ma che purtroppo non ce l’hanno fatta. Oltre alle vittime, ci sono anche 4 dispersi e 5 feriti che risultano essere in condizioni serie e gravi da quanto accaduto.
Oltre ad aver identificato le tre persone decedute di cui sono state fornite le generalità, si sta lavorando per trovare i dispersi. Le ricerche si stanno però complicando a causa del fatto che, essendo sott’acqua, risulta difficile raggiungerle per via di un crollo della struttura. I dispersi hanno un’età compresa tra i 37 anni, il più giovane e 69 anni il più anziano.
Gli stessi Vigili del Fuoco stanno lavorando alacremente e in modo incessante da martedì pomeriggio sperando di riuscire a trovarli, proprio come affermano: “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”. Per potersi salvare molto probabilmente si sono rifugiati in un compartimento a tenuta stagna.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, parla poi della situazione dei feriti che hanno tra i 25 e i 66 anni. Sono persone che hanno riportato condizioni serie anche grazie al fatto che siano stati soccorsi in tempi rapidi. Sono tutte persone che conoscono bene e che hanno riportato ustioni di terzo grado, quindi molto serie, per cui tutti sperano possano farcela.