Cremona, lascia 50.000 euro all’infermiere che l’ha assistita, l’Asst: "Li restituisca"

Un'anziana signora, scomparsa nel 2020, ha donato 50.000 euro ad un infermiere che si è preso cura di lei. Ora è in corso una causa legale tra l'Asst di Cremona e l'ex infermiere, dato che per legge, secondo quest'ultima, sarebbe tenuto a non accettare tale denaro.

Cremona, lascia 50.000 euro all’infermiere che l’ha assistita, l’Asst: "Li restituisca"

Tra l’Asst di Cremona e un ex infermiere è in corso una causa legale per una somma ricevuta da quest’ultimo pari a 50.000 euro che, a detta dell’ospedale, sarebbe per legge tenuto a non accettare.

La cifra è una sorta di donazione che un’anziana signora, scomparsa nel 2020, ha lasciato in eredità al professionista che si è preso cura di lei mentre era ricoverata in una struttura pubblica.

Il punto di vista dell’Asst di Cremona

L’azienda socio-sanitaria territoriale vorrebbe imporre all’infermiere di non accettare i 50.000 euro, rifacendosi al Codice di comportamento del dipendenti pubblici che impedisce a tutti coloro che prestano servizio, di ricevere regali o altre utilità a meno che non siano piccole. In particolare, l’articolo 4 comma 1 del Decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 recita: “Il dipendente pubblico non richiede, nè sollecita per sè o per altri, regali o altre utilità, nè tanto meno accetta regali o altre utilità se non di modico valore”. 

Il testamento della donna era stato redatto nel 2011, nove anni prima della sua scomparsa e all’interno dello stesso, lei aveva scritto di voler riconoscere la somma all’infermiere per “senso di riconoscenza per le cure prestate con umanità e professionalità”. L’infermiere ha intascato i 50.000 euro ma l’Asst, informata di quanto accaduto, ha fatto causa all’ex dipendente perchè il comportamento non rispetterebbe il Codice di cui sopra.

Ora la questione è rimessa al giudice che deciderà se il beneficiario della cifra potrà tenere il denaro o restituirlo come vorrebbe l’ospedale. La donna, nella fattispecie, aveva lasciato 2 differenti legati dal valore di 50.000 euro l’uno. Il primo strettamente vincolato al reinvestimento in favore degli utenti di una struttura sanitaria di Soresina, in provincia di Cremona, mentre il secondo è l’assegno diretto all’infermiere, quello che per legge, a detta dell’ospedale, sarebbe tenuto a non accettare. 

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