Covid, Walter Ricciardi: urge un lockdown totale

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, sostiene la necessità di un urgente lockdown totale, oltre alla chiusura degli impianti da sci.

Covid, Walter Ricciardi: urge un lockdown totale

I bollettini e le cifre danno conto di un quadro di progressivo miglioramento dell’epidemia da Covid in Italia? No, secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che spinge sulla necessità di un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole, facendo salve le attività essenziali, di durata illimitata.

Ricciardi ha annunciato che questa settimana parlerà con Speranza dell’inefficacia della strategia di convivenza con il virus adottata finora, caratterizzata dall’instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno.

La questione riapertura impianti da sci

Oltre ad un lockdown generale, al potenziamento del tracciamento e al rafforzamento della campagna vaccinale, Ricciardi sottolinea che in questo momento le attività che comportano assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid in Italia e che gli impianti da sci rientrano in tali attività, per cui non andrebbero riaperti.

Ma non è tutto. Il consigliere precisa che la variante inglese è giunta in Europa, passando proprio dagli impianti di risalita in Svizzera. Venerdì l’Iss aveva spiegato che al momento la variante inglese rappresenta il 17% dei casi registrati in Italia, una percentuale che porterà nel giro di “5-6 settimane” ad essere il ceppo prevalente, l’avvertimento del presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro.

Lo stesso parere di Ricciardi, arriva dal Comitato tecnico scientifico alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche. Il Cts spiega che, allo stato attuale, non appaiono sussistere le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali,incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale, rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose.

La nuova analisi del Comitato tecnico scientifico, che lo scorso 4 febbraio aveva dato il via libera allo sci in zona gialla seppur con una serie di limitazioni (vendita degli skipass contingentati e impianti al 50%), scaturisce dallo studio condotto dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e della Fondazione Bruno Kessler proprio sulla diffusione delle varianti del virus in Italia. Un’analisi condotta in 16 regioni e province autonome dalla quale è emersa la presenza delle varianti nell’88% delle regioni esaminate, con percentuali comprese tra lo 0 il 59%.

Alla luce di ciò lo studio raccomandava di “intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione, rafforzando e innalzando le misure in tutto il Paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”. Capiamo,però,bene, che le dichiarazioni di Ricciardi vengono fatte a poche ore dalla riapertura, prevista per domani, lunedì 15 febbraio, degli impianti da sci. Cosa succederà?

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