Covid, la disperazione di un padre: "Mio figlio di 3 anni è disabile, vi prego vaccinate mia moglie"

In piena pandemia non possiamo non dimenticarci la sofferenza di chi ha figli disabili e dei caregiver. È per questo che Carmelo, padre di un bimbo speciale, ha scritto una toccante lettera a Fanpage.

Covid, la disperazione di un padre: "Mio figlio di 3 anni è disabile, vi prego vaccinate mia moglie"

Non dimentichiamoci mai di chi, nella pandemia, deve fare i conti con una quotidianità difficile, complessa, carica di sofferenza. È questo quello che accade ai genitori e a coloro che assistono disabili gravi.

Carmelo, papà di un bimbo speciale di 3 anni, ha deciso di raccontare a Fanpage la sua storia, contenuta in una lettera toccante che invita alla riflessione più profonda.

La storia di papà Carmelo e di suo figlio Giuseppe

Carmelo, come dicevo, è il padre del piccolo Giuseppe, di quasi 3 anni, affetto dalla Sindrome del Cri du Chat, una sindrome genetica rara che comporta un grave deficit psicomotorio. Da insegnante, lui è stato vaccinato circa 3 settimane fa ma prima ha lottato affinchè la somministrazione del siero anti-Covid venisse effettuata a sua moglie, quella che vive in simbiosi con il bambino e che interagisce di più con lui. 

Ma l’ASP territoriale gli ha risposto che per ragioni di equità non era possibile acconsentire alla sua richiesta. Carmelo chiede, dunque, espressamente a Fanpage di essere la voce di coloro che non vengono ascoltati e ignorati, insistendo sull’importanza della vaccinazione dei soggetti maggiorenni fragili e sulla vaccinazione dei caregiver, dei quali i bambini non possono fare a meno per l’assistenza continuativa. 

Nel caso specifico, al piccolo Giuseppe è stata riconosciuta una disabilità grave ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104/92. Con la loro associazione nazionale (ABC-Associazione Bambini Cri du Chat) hanno inviato lettere a presidenti e assessori regionali con delega alla salute affinchè tutte le regioni possano vaccinare i disabili gravi e, se minorenni, i loro caregiver. 

Ad oggi, però, solo 12 regioni hanno approvato delibere e successivamente accordi ad hoc per somministrare prioritariamente i vaccini anti-Covid alle persone non autosufficienti e ai loro caregiver. Un’emergenza, questa, inserita nell’emergenza dettata dalla pandemia ma che non può essere sottovalutata.

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