Il lockdown avrebbe favorito il “potenziamento” del Covid-19. Ne è certo Guido Rasi, microbiologo dell’Università di Roma Tor Vergata e già direttore dell‘Ema, l’agenzia europea del farmaco. Secondo quando detto dal professionista in un’intervista per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, il blocco totale avrebbe fatto capire in un certo senso al virus che doveva diventare più aggressivo per penetrare negli esseri umani. L’esperto è intervenuto proprio a proposito della nuova variante “inglese” del virus, che lo renderebbe più contagioso del ceppo identificato inizialmente a Wuhan.
Rasi ha spiegato che la mutazione in questione sarebbe dovuta proprio ad un “effetto boomerang” causato dal lockdown, che ha costretto milioni di persone a restare a casa. Secondo l’esperto ogni virus ha una natura diabolica, in quanto pensa a come sopravvivere per non soccombere del tutto, e quindi starebbe imparando a replicarsi meglio ottimizzando al massimo la sua struttura. A Londra il 60% dei nuovi positivi sarebbero stati già contagiati dalla variante del Covid e nell’ultimo mese il 28% dei casi totali potrebbe aver contratto il virus con tutta la sua mutazione.
Guido Rasi: “Importante vaccinazione di massa”
Per questo adesso Guido Rasi crede che sia fondamentale fare una vaccinazione di massa della popolazione, questo in modo da bloccare la pandemia e non dare possibilità al patogeno di eseguire altre mutazioni. Per il momento secondo l’esperto non ci sono particolari problemi per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini. Tra l’altro proprio l’Ema, l’ente di cui Rasi era direttore fino a poco tempo fa, nella giornata di ieri 21 dicembre ha dato il via libera alla commercializzazione del vaccino anti Covid prodotto da Pfizer-BioNTech.
Il microbiologo ha spiegato che sono pericolose le mutazioni multiple e se il virus comincia a replicarsi in tante varianti diverse im breve tempo, con una sostanziale modifica della sua struttura, allora i vaccini potrebbero essere parzialmente efficaci o totalmente inefficaci, in quanto a quel punto il Sars-CoV-2 potrebbe diventare di fatto un nuovo virus, con tutte le consguenze del caso. Se la variante trovata in Gran Bretagna dovesse essere una di queste solo allora ci sarà il motivo di preoccuparsi seriamente, ma per il momento non è questo il caso.
Rasi ha detto che se il virus mutasse di parecchio c’è il rischio che anche la sua personalità, in un certo senso, possa compromettersi e quindi potrebbe diventare ancora più aggressivo. Il nome che gli scienziati hanno dato alla nuova variante “britannica” del Covid è siglata con il nome scientifico di VUI-202012/01. Sicuramente nei prossimi giorni potranno conoscersi ulteriori dettagli sulla nuova mutazione del virus, che comunque sta preoccupando il mondo intero e che ha già costretto Londra e la Gran Bretagna ad un nuovo, pesante, lockdown totale.