Il segnale che l’ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, il professor Andrea Crisanti, ha inviato a quanti seguono l’evolversi della situazione sanitaria dovuta alla pandemia anche attraverso i social è davvero importante. Ieri, 2 gennaio 2021, in una diretta Facebook dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Crisanti si è sottoposto al vaccino.
Il professor Crisanti avrebbe preferito non una “cerimonia”, come l’ha definita lui stesso nell’intervista riportata da padovaoggi.it, ma qualcosa di più sobrio. Poi ha affermato che “il momento è particolare” e probabilmente diventa necessario spiegare che cosa sta accadendo. Dopo aver ammesso la sua perplessità a vaccinarsi senza avere “informazioni scientifiche” ben precise il professore ha deciso di farlo.
Il problema della trasparenza iniziale “è stato risolto con la condivisione pubblica dei dati alla comunità scientifica e alla popolazione“, ha riferito il professor Crisanti ritenendo che questo sia il “momento di svolta, il vaccino è sicuro“. Ha quindi rassicurato tutti spiegando che lui stesso, allergico, si è sottoposto in tranquillità, in conseguenza al vaccino si potrà “sviluppare un dolore al braccio, febbre o reazioni allergiche dopo il vaccino“, ma è tutto nella normalità. L’augurio di tutti è che l’adesione alla campagna vaccinale sia accolta dalla maggioranza, passaggio fondamentale per mettere fine alla trasmissione del virus.
Il direttore generale e sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Padova, il dottor Daniele Donato, ha parlato della situazione attuale a Padova. Ci sono “263 posti letto attivi, di cui 53 di terapia intensiva e 42 di terapia semi-intensiva” che permettono di farsi carico dei pazienti. Ha poi spiegato che negli ultimi giorni i ricoveri si sono stabilizzati. Anche il Pronto Soccorso può far ricoverare i pazienti senza l’ansia dei posti letto.
Le dosi di vaccino per il personale ospedaliero sono 9.250. Il criterio che sta alla base della scelta di chi vaccinare per primo è quello anagrafico. Negli ultimi 5 giorni dell’anno 2020 “sono state vaccinate 180 persone“, e il 2 gennaio altre 500. La Regione fornirà fino a 1.300 dosi ogni settimana, al momento l’adesione è tale da utilizzarle tutte basti pensare che “gli operatori coinvolti nell’assistenza al Covid sono più di mille e quelli dell’ospedale che verranno vaccinati in totale sono oltre 8.000“.