La pandemia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2 sta mietendo vittime e contagi in tutto il mondo ormai da un anno. In questi 365 giorni in cui il virus ha fatto la sua comparsa nell’umanità, la vita di miliardi di cittadini è stata stravolta da un giorno all’altro. Abbiamo cominciato ad indossare tutti le mascherine e a rispettare norme che ledono, in un certo senso, le libertà costituzionali. Una situazione che pareva essere del tutto provvisoria, ma questa è poi diventata quella che chiamiamo “nuova normalità”.
Una delle norme che sono state introdotte per contenere il contagio è appunto il divieto di circolazione notturno per motivi non necessari dalle 22:00 di sera fino alle 5:00 del mattino, chiamato (impropriamente) coprifuoco. Ma questa misura è davvero valida a contenere il contagio? Il New York Times ha interpellato a tal proposito numerosi esperti, che hanno espresso sia pareri favorevoli ma anche alcune perplessità sulla misura in questione.
Ira Longini, docente di malattie infettive presso l’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, ritiene che questa possa essere per certi versi una misura “valida”, ma le prove che funzioni davvero non sarebbero ancora completamente evidenti. Il professor Longini ha spiegato che la misura del coprifuoco nasce dall’intuizione che, se si limitano le interazioni tra le persone è più probabile che la curva dei contagi scenda, almeno in ambito familiare. “L’intuizione scientifica ti suggerisce qualcosa. È solo che non puoi quantificarla molto bene” – così chiude il suo intervento Ira Longini.
Maria Polyakova: “Se i locali sono chiusi, perché il coprifuoco?”
Un interessante punto di vista è sostenuto da Maria Polyakova, economista presso l’Università di Stanford, la quale ha osservato che di sera i locali sono ormai chiusi, per cui le persone non possono incontrarsi in tali strutture e fare assembramenti. Da qui la docente non si spiega l’utilità del coprifuoco. Tra l’altro la donna non crede che possa rappresentare un pericolo una passeggiata notturna, magari insieme ai propri famigliari o alle persone care. Il rischio contagio potrebbe essere in sostanza uguale.
Tra l’altro una ricerca scientifica condotta dall’Università di Shangai e dal National Institutes of Health americano, ha dimostrato che tenere le persone chiuse in casa per molto tempo aumenta il rischio di contagio tra nuclei famigliari. Si tratta dell’episodio avvenuto nella provincia cinese di Hunan, dove con l’instaurazione del coprifuoco si è assistito sì ad una minore circolazione del virus, ma contestualmente sono aumentate a dismisura i contagi di interi nuclei famigliari.
In Italia questa misura è ormai valida da tre mesi, e va dalle 10:00 di sera alle 5:00 del mattino. In altri paesi è ancora più restrittiva: ad esempio in Francia il coprifuoco comincia alle 18:00 e termina alle 6:00 del mattino. Gli esperti non sono sicuri se questa misura sia tolta preso o più in la, ma probabilmente, secondo il loro pensiero, resterà in vigore almeno per tutto l’inverno. Il dibattito sulla questione resta comunque aperto.