La pandemia non è ancora finita, e questo ormai sembra un dato di fatto. Tra l’altro lo certificano i numeri, che ci fanno capire di come il contagio stia crescendo in tutto il “Vecchio Continente”. Anche in Italia in queste ultime settimane il trend è cambiato, con la curva epidemica che sta crescendo lievemente ogni giorno di più. Regioni come il Friuli-Venezia Giulia rischiano di passare a breve alla zona gialla, visto che la pressione sulle strutture ospedaliere cresce sempre di più.
Palazzo Chigi, per non lasciare niente al caso, sta già pensando a delle possibili restrizioni in modo da poter salvare le prossime festività di Natale, che comunque dovrebbero essere molto diverse da quelle trascorse in questi due anni. Questo Natale ci sarà sicuramente più libertà, ma se la curva del contagio dovesse raggiungere cifre importanti non si escludono ulteriori restrizioni, come ad esempio un numero chiuso per i cenoni di Natale e capodanno e contigentamento nelle vie dello shopping all’interno dei centri storici con apposite transenne.
Quando si valuterà?
Per il momento comunque la curva pandemica resta sotto controllo, almeno nel nostro Paese. Il Governo deciderà se intraprendere delle restrizioni soltanto nel mese di dicembre quando si valuterà per l’appunto la situazione dei contagi in vista delle feste, proprio nel periodo di maggiore socialità.
Attenzione puntata tutta non tanto sul numero dei contagi, quando sulla situazione di saturazione dei posti in terapia intensiva e nei reparti ordinari. “Solo il vaccino può frenare la curva” – così ha detto nelle scorse ore il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Sulla stessa lunghezza d’onda il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti, possiamo limitare il più possibile eventuali misure per Natale. Dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione” – questo il pensiero di Roberto Speranza intervistato durante la trasmissione “Che tempo che fa?”