Covid-19, monito di Vaia: "Lockdown non serve, evitare che si creino psicosi di massa"

Severe dichiarazioni di Francesco Vaia, direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma, il quale invita tutti alla calma. "Voglio dire un no netto e chiaro all'utilizzo delle varianti come 'clava politica". Il problema deve destare attenzione e non panico.

Covid-19, monito di Vaia: "Lockdown non serve, evitare che si creino psicosi di massa"

In queste ore si stanno rincorrendo sempre di più le voci secondo le quali l’Italia stia andando verso un nuovo lockdown totale a causa della pandemia da Covid-19. A chiedere un nuovo blocco sono stati in primis Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, e Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova. A smorzare l’idea di un nuovo lockdown è per intervenuto in modo netto e deciso Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma. “Un lockdown severo non serve, ma occorrono chiusure chirurgiche” – questo il monito del professore, che si dice molto contrariato rispetto a quello che sta succedendo in queste ore. 

L’esperto ha informato la popolazione che l’istituto da lui presieduto sta lavorando costantemente proprio per individuare le varianti presenti sul nostro territorio nazionale. Vaia però avvisa che la questione delle mutazioni del virus non deve indurre nel panico la gente, anche se si tratta di un fenomeno che va valutato con attenzione. Il professionista mette in guardia anche dal creare psicosi di massa che in questo momento non servono assolutamente a nulla, in quanto la gente è già spaventata dalla situazione. 

Vaia: “Applicare con severità misure che già abbiamo”

Per Francesco Vaia, quindi, un nuovo blocco totale sarebbe inutile, per cui a RaiNews24 ha spiegato che bisogna applicare con severità le misure che abbiamo già introdotto, intervendo in modo mirato solo nelle zone dove serve. Resta sempre quindi fondamentale utilizzare la mascherina sia in luoghi aperti che chiusi, lavarsi le mani con acqua o gel igienizzanti e mantenere soprattutto il distanziamento sociale. Il direttore sanitario dello Spallanzani ha poi ricordato quello che è successo a settembre.

In quel periodo in Italia arrivò la cosiddetta variante “spagnola”, che provocò soprattutto un grosso numero di contagi tra i più giovani. In quell’occasione si invitarono soltanto i giovani a fare attenzione, in quanto potevano essere veicoli di trasmissione del virus alle persone più fragili, come ai loro genitori o ai nonni. Un attacco quindi duro quello di Vaia, che vuole dire un no netto e chiaro all’utilizzo delle varianti come “clava politica”. 

L’esperto ha poi rimarcato la dose su Facebook, affermando che la scienza dovrebbe sempre essere libera da “interessi economici e politici”. Insomma Vaia è contrario ad un nuovo blocco totale, che potrebbe portare a gravi conseguenze sul piano sociale ed economico. Molte persone sono stanche delle continue restrizioni imposte alle libertà personali, e quello che bisogna evitare è proprio che il malcontento esplodi. 

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