Covid-19, l’ospedale Sacco smentisce Galli: "Non è vero che siamo pieni di variante inglese"

La direzione ospedaliera, con una nota, fa sapere che sono solo 6 i casi di variante inglese su un totale di 50 pazienti Covid. Le percentuali sono in linea con la media nazionale e inferiori alla media regionale. Varianti restano sotto osservazione.

Covid-19, l’ospedale Sacco smentisce Galli: "Non è vero che siamo pieni di variante inglese"

“Sono 6 i pazienti positivi alla variante inglese su un totale di 50 casi all’ospedale Sacco di Milano”. Così comincia una nota dell’azienda ospedaliera meneghina, la quale è stata costretta ad intervenire dopo che nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che, nel nosocomio in questione, le terapie intensive fossero invase da pazienti Covid positivi alla variante “inglese”. Ciò, affermano dall’ospedale, non rappresenta la realtà dei fatti, in quanto i numeri di infezioni provocati dalle variante, almeno nella struttura sanitaria in questione, sarebbero in linea con la media nazionale e addirittura “inferiori alla media regionale”

La direzione sanitaria snocciola anche dei numeri, questo in modo da certificare con esattezza la reale situazione nell’ospedale. Dal Sacco precisano nel periodo che va dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021 in totale nel nosocomio sono state ricoverate 314 persone trovate positive al Covid-19. Successivamente sei di questi sono stati trovati positivi alla variante “inglese”, in quanto il laboratorio della struttura ha eseguito dei precisi test diagnostici per individuare eventuali varianti nei contagiati. 

L’allarme di Massimo Galli 

“Siamo tutti d’accordo che vorremmo riaprire tutto quello che si può aprire. Però guarda caso io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta quanta l’Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri. Questa è la realtà attorno alla quale è inutile fare ricami” – questo era stato l’allarme lanciato dal virologo del Sacco di Milano, Massimo Galli. Situazione che però, come già detto, viene assolutamente smentita dalla direzione sanitaria, che parla di una situazone epidemiologica tutto sommato tranquilla. 

Dal nosocomio fanno sapere inoltre che il Laboratorio di Microbiologia Clinica del Sacco è una delle strutture accreditate dalla regione per quanto riguarda la sorveglianza sulle varianti, studi che vengono condotti in collaborazione con l’Ats di Milano e il coordinamento dello stessto Istituto Superiore di Sanità. 

In Lombardia il problema varianti però esiste, visto che quattro comuni sono finiti in zona rossa a causa del propagarsi dei contagi. Questi ultimi sarebbero stati provocati proprio da alcune varianti, come quella “scozzese” e “inglese”. Da domenica 19 febbraio la regione rischia di diventare zona arancione, con tutte le conseguenze, anche economiche, che ne derivano.

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