Come rivelato dalla Protezione Civile nella conferenza stampa del 26 marzo, i casi totali di Coronavirus sono 80.539, mentre al momento sono 62.013 le persone che risultano positive al virus. Intanto dopo quattro giorni di calo, risale nuovamente i numeri dei contagi in Italia: oggi sono 4.492 in più mentre ieri l’aumento era stato di 3.491. I guariti invece sono 10.361, 999 in più rispetto alla giornata di ieri.
La regione più colpita è ancora la Lombardia, poiché nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.500 nuovi casi di positività al Covid-19, arrivando dunque ad un totale di 22.189. Le altre regioni più colpite sono l’Emilia-Romagna con 8.850, il Veneto con 6.190 e il Piemonte con 5.950.
Il motivo dietro l’aumento dei contagi in Lombardia
Nonostante i numeri restino ancora critici, c’è un fattore da prendere in considerazione prima di creare ulteriori allarmismi. Infatti, rispetto ai giorni scorsi, sono stati fatti molti più tamponi e, come riporta “Le Iene“, ieri ne sono stati effettuati 27.481, con una percentuale di positivi pari al 19%, mentre oggi sono 36.615, quindi oltre 9 mila in più.
Selvaggia Lucarelli, con un tweet, ha invitato proprio i cittadini ad esaminare questi dati, pubblicando una piccola tabella, prima di fasciarsi la testa: “In Lombardia aumentano i contagiati perché aumentano i tamponi. Magari leggere i numeri con questa ottica potrebbe aiutare a capire il tema, anziché a gettare tutti nello sconforto”.
Nonostante questo, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana continua a manifestare tutta la sua preoccupazione per gli ultimi dati: “Il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Speravamo che non si dovesse verificare alcun aumento di questo tipo, ora dovremo valutare e capire se si è trattato di un fatto eccezionale determinato da un qualche episodio particolare o se il trend in aumento ricomincia”.
L’unico a citare l’aumento dei campioni è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, che non nasconde comunque di essere ancora molto preoccupato per il numero di positivi.