Covid-19, in Italia Rt sale a 1,57: "Variante Delta ormai dominante"

La mutazione "ex indiana" del coronavirus Sars-CoV-2 è ormai prevalente, nell'ultima settimana è cresciuta anche l'incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti, arrivata a 58 infezioni. Sono 20 le regioni a rischio moderato.

Covid-19, in Italia Rt sale a 1,57: "Variante Delta ormai dominante"

La pandemia causata dal Covid-19 ormai sembra non volersi più fermare. Dopo alcuni mesi in cui sembrava che la situazione stesse migliorando, adesso si sta assistendo ad un repentino aumento dei casi in quasi tutti i Paesi del mondo, Italia inclusa. Nel “Bel Paese” il quadro che si va via via delineando è del tutto simile a quanto accaduto in nazioni come l’Inghilterra, che nelle scorse settimane ha avuto un altissimo tasso di contagi. Nell’ultima settimana, secondo il consueto monitoraggio settimanale dell’Istituto Superire di Sanità, l’incidenza dei casi è arrivata a 58 infezioni ogni 100.000 abitanti

In poche parole questo vuol dire che si è ormai superata la soglia critica dei 50 casi ogni 100.000 abitanti, parametro fondamentale per effettuare un ottimo contact tracing. Anche l’Rt è in aumento, e ha raggiunto la soglia di 1,57 (la scorsa settimana era 1,26). Tali dati fanno riflettere, per questo le autorità sanitarie hanno invitato la popolazione a rispettare ancora tutte le misure di sicurezza, invitando chi non lo ha ancora fatto a vaccinarsi. “La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi” – così si legge nella bozza del monitoraggio ISS.

Venti regioni a rischio moderato

In quasi tutte le regioni e province autonome si sta verificando un repentino aumento dei casi, questo nonostante la campagna vaccinale stia proseguendo in maniera serrata. Sono 20 le regioni del nostro Paese che sono considerate a rischio moderato, questo secondo i nuovi parametri stabiliti da ISS e Ministero della Salute. 

Si ricorda, infatti, che per il cambio colore adesso non si conta più il numero delle infezioni giornaliere, ma fondamentale sarà il tasso di ospedalizzazioni sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari. Per il momento comunque nessuna regione dovrebbe cambiare colore, anche perchè l’obiettivo del Governo è quello di tenere l’Italia in zona bianca almeno fino a ferragosto. 

Nelle prossime ore ci sarà la consueta conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità che illustrarà i nuovi dati. La preoccupazione è che la mutazione “Delta” possa in qualche modo “bucare” i vaccini attualmente in circolazione, per questo si sta sta facendo strada l’ipotesi di una terza dose da somministrare già nei primi mesi dell’autunno. Evitare la quarta ondata resta fondamentale. 

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