Covid-19, Gimbe: "Lockdown di due settimane ora o stop and go per tutto il 2021"

A ribadire la necessità di un nuovo blocco totale adesso è la fondazione Gimbe presieduta da Nino Cartabellotta, che è stato intervistato alla tramissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. "Bisogna ipotizzare lo scenario peggiore".

Covid-19, Gimbe: "Lockdown di due settimane ora o stop and go per tutto il 2021"

Ormai da diverse parti si sta spingendo per un nuovo lockdown totale a livello nazionale in modo da frenare l’avanza del Covid-19, che continua a provocare centinaia di morti ogni giorno e migliaia di contagiati. A preoccupare gli esperti sono soprattutto le varianti del coronavirus Sars-CoV-2, specialmente quella inglese, che sarebbe del 70-80% più contagiosa del ceppo originario trovato a “Wuhan” nel 2020. In queste ultime ore sulla questione lockdown è intervenuta la Fondazione Gimbe presieduta da Nino Cartabellotta, il quale in un’intervista alla trasmissione “L’Italia s’è desta” andata in onda su Radio Cusano Campus, ha ribadito la necessità di effettuare un nuovo blocco totale di almeno due settimane, questo in modo da riportare la curva epidemica sotto controllo. 

Secondo Cartebellotta il Governo fino ad ora ha assunto un atteggiamento di convivenza con il virus, ma ora sarebbe il momento di anticiparlo ed evitare così la diffusione delle varianti a livello nazionale. Se la curva scende si potrebbe riprendere bene il tracciamento dei casi e continuare spediti con la campagna di vaccinazione. “Dobbiamo decidere se siamo disponibili ad accettare una restrizione maggiore per abbassare la curva, oppure se accettiamo di avere un 2021 che andrà avanti con stop and go” – questo il monito di Cartebellotta. In sostanza l’esperto dice di fare dei sacrifici ora per poi ricominciare magari tra qualche settimana a riaprire tutto. 

L’incognita varianti

Secondo la Fondazione Gimbe immaginare che la somministrazione del vaccino possa far migliorare la situazione è difficile, anche per la diffusione delle nuove varianti. Non si sa bene, infatti, se queste ultime siano in grado di resistere ai vaccini anti Covid che si sono messi a punto per contrastare il patogeno. “L’obiettivo dovrebbe essere far circolare il virus meno possibile e non abbassare il carico sugli ospedali, tutti i Paesi invece hanno scelto la seconda via” – questo è in sostanza il pensiero di Cartebellotta. 

Per quanto riguarda gli attualmente vaccinati l’Italia è il terzo Paese al mondo, ed sicuramente un ottimo risultato. Le Regioni però vanno in ordine sparso e non tutte riescono a vaccinare lo stesso numero di persone ogni mese. L’unico neo della campagna di vaccinazione anti Covid italiana è che si sono ancora vaccinate poche persone ultraottantenni, che sono la fascia più a rischio di complicazioni in caso di complicazioni provocate dal Sars-CoV-2. ù

Insomma, secondo l’esperto è utile ipotizzare lo scenario peggiore per farci trovare pronti. Se non si chiude adesso, rischiamo quindi di continuare in questa maniera almeno per tutto quest’anno. Lo stesso parere era stato espresso ieri 14 febbraio da Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, che ormai da diverse settimane sta dicendo di attuare un lockdown duro per almeno un mese. 

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