La pandemia di Covid-19 continua a mietere vittime e contagi in tutto il mondo, per questo le autorità sono preoccupate per l’evolversi della situazione. Lo ha detto senza troppi giri di parole il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, il quale ha messo in guardia la popolazione per quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane. Già durante i festeggiamenti per il passaggio dell’Italia alla finale degli Europei di calcio, l’esperto ha detto di aver assistito a scene a dir poco spaventose. “Ho visto immagini terrificanti durante i festeggiamenti di martedì sera. Dobbiamo però fare in modo che questi Europei non li vinca il virus. Non possiamo abbassare la guardia proprio ora e rendere più facile la vita al Covid. Questo è un rischio non calcolato” – così ha detto Pregliasco parlando alla stampa nazionale.
Per quanto riguarda la finale in programma domenica prossima, il virologo non esclude di riuscire a organizzare eventi controllati, ma crede che ciò sarà difficile. Sarebbe un guaio se dopo la partita dovessero esplodere dei focolai di Covid-19, che metterebbero a rischio sia il nostro Paese che la stessa Inghilterra, dove ormai il Covid, a causa anche al diffondersi della variante “Delta” pare aver ripreso la sua corsa, contagiando oltre 32.000 persone in 24 ore. Nonostante questo il Premier Boris Johnson ha annunciato una sorta di “liberi tutti”, per cui sono cessate le maggiori restrizioni anti pandemia.
Pregliasco: “Vaccini casa per casa”
Il virologo della Statale di Milano propone di cambiare completamente il programma di vaccinazione. Secondo lui gli hub hanno fatto il loro tempo, in quanto adesso occorre andare “casa per casa” per cercare di stanare i No Vax e gli indecisi, questo in modo da poter parlare con loro e sottoporli alla vaccinazione.
“Prima di pensare all’obbligo vaccinale, la vera sfida è raggiungere chi non si fida e per farlo bisogna davvero avvalersi della medicina territoriale, dalle farmacie ai medici di famiglia” – così ha spiegato Pregliasco, secondo cui adesso a fare la loro parte dovranno essere i medici di famiglia.
Questi ultimi potranno infatti scorrere le liste di chi non è ancora vaccinato e invitarlo a ricevere il siero nel più breve tempo possibile. “Sarà dura convincere i 60enni che non si sentono vecchi e non percepiscono il rischio del contagio. Sarà dura convincere anche i genitori dei minorenni” – questa è la preoccupazione del virologo. L’esperto si è rivolo anche agli insegnanti, ai quali ha detto di vaccinarsi al più presto se non si vuole evitare una nuova Dad in autunno.