Da oggi 11 febbraio cade una delle regole che da mesi ci portavamo dietro, ovvero quella di usare obbligatoriamente le mascherine anche all’aperto. Da oggi la mascherina si dovrà portare sempre con sè in tasca e andrà indossata soltanto al chiuso oppure quando all’aperto ci sono assembramenti e se si sta con persone che non si conoscono in occasioni in cui è impossibile tenere il distanziamento sociale. Un allentamento deciso dal Governo guardando la situazione epidemiologica.
Ma l’Esecutivo sta pensando già a cosa fare dopo il 31 marzo 2002, data nella quale decaderà lo stato di emergenza, già annunciato da diversi epserti in questi giorni, in primis da Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. C’è l’idea di abolire le mascherine al chiuso a partire già dal mese di aprile, una scelta che per molti esperti sarebbe pericolosa, perchè non è ancora il momento di abbassare la guardia nonostante i contagi stiano scendendo.
Nino Cartabellotta: “Irresponsabile”
“Irresponsabile parlare di stop alle mascherine al chiuso” – questo il pensiero di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che ogni settimana emana il suo monitoraggio settimanale indipendente sulla pandemia. “Siamo sicuramente nella fase discendente della quarta ondata. Quasi il 30% in meno di nuovi casi settimanali. Si stanno riducendo i tassi di positività dei tamponi ma bisogna aggiungere che rispetto alla settimana passata è stato fatto il 16,7% di tamponi in meno” – così ha aggiunto Cartabellotta.
Sulla stessa linea d’onda anche Pierpaolo Sileri, che ieri pomeriggio è intervenuto durante la trasmissione Timeline su SkyTg24. Il sottosegratario ha spiegato che sicuramente la curva epidemica sta calando, ma le restrizioni dovranno essere allentate con molta gradualità, senza guardare a quello che fanno gli altri Paesi come ad esempio il Regno Unito, dove è partito un “liberi tutti”.
“Francamente da medico io non correrei con l’abolizione di tutte le misure, ma inizierei un pò per volta con la rimozione di alcune. La mascherina al chiuso per un po’ andrà tenuta. Quanto? Lo dovremo vedere settimana per settimana” – questa la conclusione di Pierpaolo Sileri, il quale ha ricordato che nel Regno Unito l’ondata di Omicron è arrivata prima di noi.