Covid-19 e Green Pass, manifestazioni contro l’obbligo della certificazione vaccinale in tutta Italia

Nel pomeriggio di ieri, dalle ore 17:30, in circa 80 piazze italiane gli aderenti al movimento no vax sono scesi in piazza per protestare contro l'obbligo del Green Pass anti Covid introdotto dal Governo a partire dal 6 agosto. "Governicchio criminale".

Covid-19 e Green Pass, manifestazioni contro l’obbligo della certificazione vaccinale in tutta Italia

La pandemia da Covid-19 non gli spaventa. Per questo migliaia di persone, nel pomeriggio di ieri, sono scese in strada per manifestare il proprio disappunto contro il Governo italiano e l’introduzione dell’obbligo del Green Pass per accedere anche a bar e ristoranti a partire dal 6 agosto. I no vax si sono dati appuntamento già negli scorsi sui social, in particolare su Whatsapp, Telegram e Facebook, per cui sono state organizzate delle manifestazioni non autorizzate. I cortei sono cominciati contemporaneamente alle ore 17:30

Le forze dell’ordine avevano appreso quanto stava per succedere, per cui sono state subito pronte a fronteggiare eventuali emergenze. Le manifestazioni anti Green Pass sono andate in scena in circa 80 piazze italiane, da Nord a Sud. Un coro di gente che gridava all’unanimità la parola “Libertà” oppure “fuori i Big Pharma dallo Stato”. L’accusa che queste persone muovono contro il Governo, è quella di aver introdotto, secondi loro, una misura discriminante per i non vaccinati, che in questo modo, senza pass vaccinale, rimarrebbero esclusi dalla società. I no vax credono di essere trattati come gli ebrei al tempo del nazismo e che l’Esecutivo guidato da Mario Draghi sia un “governicchio criminale”.

Stelle di David e cori anche contro i giornalisti

Durante i cortei sono apparse Stelle di David e si sono levati anche cori contro i giornalisti, accusati di essere servi del potere e “venduti”. In particolare a Roma e Torino i manifestanti hanno raggiunto le rispettive sedi della Rai, mostrando alcuni striscioni e intonando alcuni insulti contro i cronisti. “Giornalista terrorista”, “giornalisti servi del potere”, “chi non salta giornalista è” – queste le parole rivolte alla nostra categoria. 

A Milano il corteo di protesta è arrivato a contare circa 9.000 persone. “Obbedisci, fai il vaccino”– così c’era scritto su uno striscione apparso nel capoluogo meneghino, dove troneggiava la figura del Ministro della Salute, Roberto Speranza, vestito con una divisa da nazista. Alcuni di loro hanno urlato che nessuno podeva impedirgli di essere liberi, per cui andranno dove vogliono.

Altre manifestazioni che hanno raccolto centinaia di partecipanti si sono verificate a Firenze, Pescara, Napoli, Bari e Lecce. A Pescara, i manifestanti contro il green pass hanno aggredito “non solo verbalmente” il gazebo e il tavolo di Forza Italia presente in Corso Umberto I dove i dirigenti del partito stavano raccogliendo le firme per i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito radicale. “La libertà di pensiero e di manifestazione è consentita, ma nei limiti del rispetto delle libertà degli altri. Gli atti di violenza che abbiamo subito sono stati prontamente fermati dalle forze di polizia, ma non mi era mai capitata una cosa simile” – così ha affermato Nazario Pagano, senatore di Forza Italia, che ha commentato i fatti avvenuti a Pescara. 

Alle manifestazioni hanno partecipato anche Casapound e Forza Nuova, partiti che militano nell’estrema destra. “Ogni manifestazione contro il Green Pass è una manifestazione contro le riaperture, contro la libertà, dobbiamo dirlo con grande forza. Il governo si è preso l’impegno di vaccinare la maggior parte degli italiani e fare sì che questa sia la condizione per la libertà” – queste sono le parole del segretario del Pd, Enrico Letta. Altre manifestazioni sarebbero previste nei prossimi giorni. La guardia resta altissima. 

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