Covid-19, Cts smentisce apertura fino alle 22 di bar e ristoranti in zona gialla: "Nessun via libera"

L'indiscrezione era circolata negli scorsi giorni ed era stata ripresa anche dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. Il Cts ha spiegato, anzi, che nel verbale della riunione del 26 gennaio è previsto il rafforzamento delle misure per i locali.

Covid-19, Cts smentisce apertura fino alle 22 di bar e ristoranti in zona gialla: "Nessun via libera"

Non ci sarà nessuna apertura dei bar e dei ristoranti in zona gialla fino alle ore 22:00. La secca smentita arriva dal Comitato Tecnico Scientifico, questo subito dopo le indiscrezioni che stavano già circolando da alcuni giorni circa un allentamento delle restrizioni per le attività di somministrazione cibi e bevande. La notizia era stata condivisa anche dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, che ha poi pubblicato un nuovo post su Facebook informando la popolazione della smentita del Cts. Tutto sarebbe nato da un documento del Ministero dello Sviluppo Economico in cui si illustravano una serie di misure per cercare di aiutare i bar e ristoranti, che sono tra le attività più colpite in questo periodo di pandemia. Proprio all’interno di questo documento si faceva questa ipotesi, ovvero di aprire i ristoranti e bar fino alle 22:00 in zona gialla e solo a pranzo in quelle arancioni. 

Si diceva, per l’appunto, che il Cts avesse visionato questo documento e che sarebbe stato d’accordo con la proposta. La notizia è diventata una delle indiscrezioni principali, tanto che si pensava sarebbe potuta entrare in vigore con il prossimo Dpcm emanato dal Governo, sempre che l’Esecutivo, che dovrebbe essere presieduto da Mario Draghi, adotti la stessa linea utilizzata da Giuseppe Conte. Anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, si era detto d’accordo con l’iniziativa di aprire bar e ristoranti la sera fino all’orario del coprifuoco. 

Il Cts: “Non c’è alcun via libera”

“Non c’è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”. Queste sono le parole con cui il Cts ha smentito categoricamente l’ipotesi della riapertura in orario serale di bar e ristoranti. 

Molto probabilmente ci sarà un adeguamento dei locali per poter ospitare la gente al loro interno, ma nulla di più. Forse solo dopo di ciò si potranno riaprire in sicurezza le attività commerciali destinate alla socialità, come appunto bar, ristoranti e pub. Il coronavirus circola ancora molto intensamente su tutto il territorio nazionale, per cui non bisogna abbassare la guardia. 

Tra l’altro era stato proprio lo stesso Cts a evidenziare alcuni problemi nel documento del 26 gennaio. Se tutte le attività commerciali destinate alla ristorazione potranno riaprire, lo deciderà solo in seguito il Governo. Il Cts, infatti, è bene ricordarlo, non decide assolutamente nulla, ma, analizzando la situazione epidemiologica, propone all’Esecutivo le scelte migliori da attuare in un determinato periodo della pandemia. 

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