Covid-19, Antonella Viola: "Spostare il coprifuoco di un’ora non inciderebbe sui contagi"

L'immunologa dell'Università di Padova si dice favorevole a rivedere l'orario in cui scatta il divieto di movimento notturno per motivi non necessari. "Il coprifuoco alle 23 permetterebbe ai ristoratori di affrontare con maggiore fiducia la ripartenza".

Covid-19, Antonella Viola: "Spostare il coprifuoco di un’ora non inciderebbe sui contagi"

In queste ore il Governo sta decidendo quali misure anti contagio attuare anche in vista delle prossime riaperture previste per il 26 aprile. A Palazzo Chigi già nella giornata di oggi ci sarà un confronto con le Regioni per discutere una serie di punti, in particolare il possibile spostamento ìn avanti del coprifuco, che a breve potrebbe passare dalle attuali 22:00 alle ore 23:00, per poi durare fino alle 5:00 del mattino. Su ciò si dice favorevole anche l’immunologa Antonella Viola (Università di Padova), che in un suo post su Twitter ha scritto che anche se si spostasse il divieto di spostamento per motivi non necessari alle ore 23:00 questo non cambierebbe la situazione dei contagi. 

Tutto ciò a patto però che la gente continui a rispettare le regole e che i controlli delle forze dell’ordine continuino serrati. Se il coprifuco verrà spostato in avanti, per la dottoressa Viola questo sarà un messaggio molto particolare che l’Esecutivo darà ai commercianti e al mondo dello spettacolo, che fino a quell’orario potranno operare in tutta tranquillità seguendo i rigidi protocolli anti pandemia. “Sono piccoli ma importanti passi” – così ha detto Antonella Viola. 

Andrea Costa: “Ridare speranza ai cittadini”

Sulla vicenda è intervenuto anche Andrea Costa, sottosegreatario al Ministero della Salute: anche lui si è detto favorevole a spostare alle ore 23:00 l’orario del coprifuoco. “Credo che dobbiamo essere consapevoli che è iniziata una fase nuova” – così ha riferito il sottosegretario, che aveva già espresso le sue idee in un’intervista all’emittente televisiva SkyTg24. Insomma da più parti si preannuncia la voglia di ripartire e allentare le restrizioni.

Allentamento che è stato già annunciato dal Premier Mario Draghi, il quale ha sottolineato che dal 26 aprile torneranno le zone gialle in tutta Italia. Alcune regioni hanno dei parametri buoni, che consentirebbero di adottare il provvedimento da fascia gialla già forse dalla prossima settimana, mentre Valle D’Aosta e Puglia resteranno rosse fino al 30 aprile prossimo. Sono le uniche due regioni, per ora, che subiranno ancora per diverso tempo le massime restrizioni anti pandemia. 

Ma se da una parte c’è chi, anche nel Governo, è a favore delle riaperture, dall’altra ci sono alcuni esperti che non la pensano affatto così. “Aperture? I numeri non giustificano queste mosse. Purtroppo siamo governati da persone che non hanno strumenti conoscitivi giusti e nel Cts le persone ragionevoli sono in minoranza. Non si vaccina con alti livelli di trasmissione perché si selezionano varianti resistenti al virus. È un azzardo biologico” – queste sono le parole del virologo Andrea Crisanti, professore di microbiologia presso l’Università di Padova.

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