Covid-19, Andrea Crisanti: "La terza ondata è certa"

Lo ha detto il virologo e professore di Microbiologia all'Università di Padova durante un'intervista a "L'aria che tira". Per l'esperto i prossimi mesi invernali sono preoccupanti per cui bisognerebbe trovare il giusto compromesso tra economia e salute.

Covid-19, Andrea Crisanti: "La terza ondata è certa"

Per Andrea Crisanti, virologo e microbiologo presso l’Università degli Studi di Padova, l’emergenza coronavirus in Italia non sta affatto per finire, anzi, l’esperto paventa l’arrivo di una terza ondata nelle prossime settimane, forse molto probabilmente già dal mese di gennaio. “La terza ondata in queste condizioni è una certezza” – così ha risposto il professinista a Myrta Merlino, conduttrice del programma televisivo “L’aria che tira” in onda su La 7. Secondo Crisanti attualmente la situazione in Italia è grave, e anche se ieri 7 dicembre vi è stato un netto calo dei positivi non si deve pensare che l’emergenza stia per termine. 

L’esperto è del parere che rispetto agli altri giorni siano stati eseguiti molti meno tamponi nelle scorse 24 ore. Crisanti, in sostanza, pensa che se il numero dei test effettuato ieri 7 dicembre sia stato più alto si sarebbero trovati anche 28.000 positivi al Sars-CoV-2. Il virologo ha portato l’esempio della sua regione, il Veneto appunto, dove anche se si è in zona gialla i casi continuano ad aumentare ogni giorno. 

Crisanti: “Ci attende un inverno preoccupante”

L’esperto pensa che quello che ci attende sarà un “inverno preoccupante”, in quanto è possibile che le infezioni aumentino nuovamente e che l’Italia possa avere già a breve il record di decessi per Covid-19 in tutta Europa. Questo dato, secondo Crisanti, deve far riflettere e non c’è nulla di cui andare orgogliosi. Resta importante per il professionista trovare il giusto equilibrio tra attività economiche e tutela della salute pubblica. Crisanti ha ricordato ai telespettatori che dopo la somministrazione delle prime dosi di vaccino ci vorranno mesi prima che si possano vedere i risultati sui pazienti. 

Per cui nel prossimo futuro è probabile che ci saranno ancora restrizioni per contenere l’avanzata del virus. Il microbiologo pensa che bisognerebbe approfittare della pausa natalizia per poter rallentare la corsa del virus, questo visto che le fabbriche e le scuole resteranno aperte in maniera ridotta rispetto al resto dell’anno. 

Per Crisanti si è sbagliato già questa estate, quando si è nuovamente ripaerto tutto, lasciando a Sars-CoV-2 la possibilità di andare ad infettare le persone. Tutti quei pochi casi che vi erano questa estate, secondo l’esperto, dovevano e potevano essere gestiti meglio. La sensazione di “liberi tutti”, insomma, avrebbe portato le persone ad abbassare la guardia, con tutte le conseguenze del caso che stiamo vedendo in queste settimane.

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