Covid-19, Andrea Crisanti: "I contagi reali sono 30.000 al giorno, confusione con test rapidi"

Lo ha detto questa mattina il microbiologo dell'Università di Padova alla trasmissione "Buongiorno" su SkyTg24. La situazione, secondo l'esperto, è complicata dal numero di test rapidi, con cui si trova una bassa percentuale di positivi.

Covid-19, Andrea Crisanti: "I contagi reali sono 30.000 al giorno, confusione con test rapidi"

Il microbiologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, è stato intervistato questa mattina durante la trasmissione “Buongiorno” andata in onda su SkyTg24 a proposito dell’evoluzione della pandemia nel nostro Paese. Per l’esperto si stanno sbagliando una serie di cose.

Secondo Crisanti i contagi reali attualmente sono sui 30.000 al giorno, e non quindi 13 o 14.000 come sta accadendo in questi giorni. L’esperto ha spiegato che si sta generando confusione da quando nel conteggio giornaliero dei tamponi, sono stati inseriti, oltre quelli molecolari, anche i test antigenici rapidi. Ciò, come già hanno fatto notare diversi esperti, ha fatto abbassare la percentuale delle infezioni e aumentare il numero dei tamponi. Per Crisanti ciò non riflette in pieno quando sta succedendo in Italia. 

“La percentuale di positivi nei test rapidi è molto più bassa che nei molecolari, quindi questi test qualche problema ce l’hanno. Non si risolve il problema del controllo della trasmissione sul territorio con i test rapidi” – così ha detto Crisanti rispondendo alle domande della giornalista di SkyTg24. Per l’esperto se si continuano ad utilizzare questi strumenti a bassa sensibilità si perdono molti positivi al giorno, che quindi potrebbero andare ad infettare altre persone. Per Crisanti non sono neanche sufficienti le misure che si stanno adottando, inefficaci a fermare la corsa del virus.

Andrea Crisanti: “Serviva costruire sistema di tracciamento”

Per il microbiologo si doveva costruire nei mesi precedenti un sistema di tracciamento efficace, che avrebbe permesso di tracciare molti positivi al giorno, e ovviamente i loro contatti stretti. Ciò però doveva essere attuato nel corso dell’estate del 2020, quando i contagi giornalieri si sono abbassati arrivando a cifre davvero irrisorie, che però non hanno mai toccato lo zero assoluto. La giornalista ha chiesto a Crisanti, quindi, come mai i contagi oggi non calano. 

“Non ci sono misure sufficienti per farli calare” – così ha spoiegato Andrea Crisanti, il quale ha ricordato che la decisione spetta al Governo e dipende dal risultato che si vuole raggiungere. “Se si vogliono mantenere le attività economiche in piedi e allo stesso tempo accettare un certo livello di trasmissione e pagare un prezzo di 500 morti al giorno, la cosa sta funzionando” – così ha detto Crisanti rispondendo alle domande della collega di Sky. 

E poi Crisanti ha speso due parole anche per quanto riguarda il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. L’uomo ha spiegato che contare l’indice Rt è macchinoso, anche perché questo valore non riflette l’attuale situazione del contagio nel Paese, ma si riferisce sempre alla settimana precedente al momento in cui viene conteggiato. Per l’esperto sarebbe meglio basarsi sull’incidenza giornaliera dei casi, che può dare informazioni utili e in tempo reale su quale sia l’andamento del coronavirus nei vari territori.

Continua a leggere su Fidelity News