Covid-19, Alto Adige in emergenza: si valuta lockdown duro per due settimane

Il governatore Arno Kompatscher ne parlerà oggi 2 febbraio insieme alla sua giunta, la misura restrittiva potrebbe già scattare nella giornata di sabato 6 febbraio. Per l'Esecutivo regionale la situazione non migliora.

Covid-19, Alto Adige in emergenza: si valuta lockdown duro per due settimane

Il Covid-19 continua a non dare tragua in tutto il mondo, causando migliaia di morti al giorno e contagi. Nel nostro Paese la situazione pare stia migliorando, ma le autorità continuano a far presente ai cittadini che non è il momento di abbassare la guardia. Lo dimostrano i dati di alcune regioni, come l’Alto Adige, che da settimane fa registrare un numero di infezioni giornaliere importante, tanto che i ricoveri continuano a non scendere e le terapie intensive Covid superano abbondantemente la soglia minima del 30% di occupazione. Per questo il governatore Arno Kompatscher sta valutando ulteriori misure restrittive per poter fermare l’ondata epidemica. Kompatscher presenterà oggi 2 febbraio alla giunta regionale il piano che potrebbe essere attuato già dai prossimi giorni. 

L’idea è quella di instaurare un lockdown duro di due settimane, proprio come quello che si è verificato la scorsa primavera nel resto d’Italia. La misura potrebbe entrare già in vigore nella giornata di sabato 6 o al massimo domenica 7 febbraio. Durante il blocco totale non ci si potrà muovere dalle proprie abitazioni se non per motivi strettamente necessari, come andare dal medico o fare la spesa. Resteranno quindi chiuse tutte le attività non essenziali, come bar e ristoranti. 

Alto Adige rosso scuro in Europa

Proprio l’Alto Adige negli scorsi giorni è entrato a far parte della cosiddetta zona rosso scuro introdotta dall’Unione Europea. Si tratta di una speciale fascia di rischio in cui rientrano alcune regioni italiane, tra cui appunto quella presieduta da Arno Kompatscher. Chi infatti dovesse partire da queste zone ad alto rischio per recarsi in un altro Paese europeo, al suo arrivo sarà sottoposto a tampone e ad una quarantena obbligatoria di 14 giorni

Tra l’altro l’amministrazione dell’Alto Adige ha sempre sottolineato che le decisioni verranno prese sull’andamento della situazione epidemiologica, che al momento, quindi, non accenna a migliorare. Un blocco totale si renderebbe quindi necessario, questo in modo da frenare la pandemia che nella piccola regione autonoma sta causando moltissimi contagi giornalieri. 

Basti pensare che solo due giorni addietro i morti giornalieri sono stati 7 in sole 24 ore. Un numero che seppur può sembrare irrisorio, non lo è per una zona d’Italia così piccola, che conta poco più di 500.000 abitanti. Nella giornata di ieri 1 febbraio l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha lanciato l’allarme, indicando l’Alto Adige come una provincia in cui il rischio contagio è molto elevato e in cui dovrebbero attuarsi pesanti restrizioni.

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