Covid-19, Alberto Zangrillo: "Convivere col virus significa comportarsi con intelligenza"

Il primario della Rianimazione del San Raffaele di Milano non usa mezzi di termini, e afferma che la mascherina deve essere indossata quando si è in presenza di altre persone e soprattutto al chiuso, ma da soli e all'aperto non servirebbe.

Covid-19, Alberto Zangrillo: "Convivere col virus significa comportarsi con intelligenza"

Promettono di suscitare un altro vespaio di polemiche le dichiarazioni rese all’Aria che Tira da Alberto Zangrillo, primario di Rianimazione presso l’ospedale San Raffaele di Milano. “Quando sono in montagna su un sentiero in mezzo ai boschi e vedo una persona in lontananza con la mascherina penso che stia sviluppando una patologia psichiatrica” – così ha detto il medico durante la trasmissione. Per Zangrillo, quindi, non ci sarebbe bisogno di indossare la mascherina all’aperto, per giunta quando si è da soli.

Per il primario convivere con il virus significa comportarsi con intelligenza. Per Zangrillo la mascherina va indossata soltanto quando si entra in strutture come le farmacie, i supermercati, in banca e quando si lavora insieme ad altre persone sul posto di lavoro. Altrimenti non servirebbe. “I giovani devono comportarsi con intelligenza, ma mentre parliamo ci sono migliaia di anziani terrorizzati, tramortiti, non escono di casa da 15 mesi” – così afferma Zangrillo.

Zangrillo: “Non sono né di destra, né di sinistra”

Alberto Zangrillo ha dichiarato che lui non ha colore politico, e non sostiene né la destra, né la sinistra. Per quanto riguarda l’uso della mascherina, la differenza tra essere un popolo di “beoti” e persone intelligenti sta proprio nel saper utilizzare al meglio i dispositivi di protezione individuale. “Probabilmente facciamo più presa se pensiamo di controllare un gregge di beoti, io mi aspetto molto di più dai miei concittadini” – queste sono le dichiarazioni rese dal medico.

Infine l’esperto non ha risparmiato neanche qualche frecciatina a Massimo Galli, che lavora invece presso l’ospedale Sacco di Milano. “Se dico che vado via dalla televisione riesco a stare via per 6-7 mesi, curo i malati che arrivano anche dall’ospedale Sacco che altrimenti sarebbero deceduti” – così ha detto Zangrillo.

Tra l’altro lo stesso medico, negli ultimi mesi, è stato al centro delle polemiche, soprattutto dopo aver definito il coronavirus Sars-CoV-2 “clinicamente morto” nella primavera del 2020. Le sue nuove dichiarazioni sicuramente porteranno ad una nuova e ampia discussione circa l’utilizzo delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale utili a proteggersi dal Covid-19.

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