“Gli spostamenti durante il periodo natalizio andrebbero ridotti, non aumentati”. Con queste parole Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha aperto la sua intervista al quotidiano torinese La Stampa, nel corso della quale ha ricordato che sono proprio gli incontri famigliari o comunque con persone non conviventi a favorire la diffusione del Covid-19. Il professionista ha ribadito che il virus non “consente deroghe”, per cui, visto che tra breve l’Italia sarà considerata tutta zona gialla, ovvero a basso rischio, c’è il pericolo che la mobilità aumenti e che questo possa causare una nuova impennata di casi subito dopo le Feste.
Per Miozzo, anche se gli incontri avvengono in famiglia, questo non può rappresentare una sorta di “passaporto di immunità”, in quanto chiunque può essere positivo al Sars-CoV-2. Il coordinatore del Cts ha fatto presente che in Italia il patogeno circola ancora in maniera importante e che l’emergenza sanitaria non è affatto finita. L’uomo ha detto di comprendere le contestazioni che sono arrivate dalla popolazione, ma ha informato tutti che si tratta di sacrifici necessari per tutelare sia noi che gli altri.
Miozzo: “La valutazione è stata politica”
Agostino Miozzo ha poi fatto presente che la decisione di aprire agli spostamenti all’interno delle regioni e dei comuni è stata esclusivamente politica, anche perché, a suo dire, diverse volte i tecnici hanno messo in guardia anche l’Esecutivo sui rischi che si corrono facendo aumentare la mobilità. Proprio perché l’Italia sia avvia a diventare una grande zona gialla Miozzo avrebbe fatto partire il blocco degli spostamenti interregionali dal 14 dicembre invece che dal 21, come prevede appunto l’ultimo Dpcm emanato dal Premier, Giuseppe Conte.
L’esperto è poi intervenuto sulla questione scuola e su questo punto è stato abbastanza chiaro a categorico. Miozzo ritiene che se entro gennaio il nostro Paese non riuscirà a riportare in classe gli studenti il fallimento sarà di tutti, sia del Governo centrale ma anche dei tecnici. Il professionista ha detto che non è possibile andare avanti per molti mesi con la didattica a distanza, per cui bisogna trovare un modo per far riprendere le lezioni in presenza.
Miozzo ha poi gettato uno sguardo all’estero, facendo l’esempio della Germania. Lì, nonostante fino ad oggi ci sia stato un tasso di mortalità molto più basso rispetto all’Italia, la cancelliera Angela Merkel sta valutando di instaurare un nuovo lockdown totale dopo il Natale, mentre da noi, a detta di Agostino Miozzo, si sta pensando a come allentare le misure.