Covid-19, a Modena trovata una "variante misteriosa": solo 142 casi nel mondo

La nuova mutazione, siglata con il nome "B1.525", è stata isolata in un paziente in Emilia-Romagna. Sarebbe un misto della variante inglese, sudafricana e brasiliana. Al momento non si sa però se sia più letale, studi in corso.

Covid-19, a Modena trovata una "variante misteriosa": solo 142 casi nel mondo

Il laboratorio di microbiologia di Pievestina (Forlì-Cesena), in Emilia-Romagna, ha isolato una nuova variante del coronavirus Sars-CoV-2. Si trattarebbe, secondo quanto spiegano gli esperti, di una mutazione che conterrebbe in sè alcune caratteristiche della variante brasiliana, sudafricana e inglese. Proprio per questo non si sà, al momento, se questa sia più letale o più contagiosa, e quindi gli scienziati stanno procedendo a studiarla. Per il momento non c’è da allarmarsi, ma gli esperti vanno cauti e non abbassano la guardia. 

Vittorio Sambri, professore all’Università di Bologna e direttore del laboratorio di Pievestina, alla stampa locale e nazionale ha spiegato che la mutazione è stata trovata in un paziente che vive nella provincia di Modena. Questa variante, fino ad ora, è stata identificata in Danimarca e in altre sette-otto paesi. Nel mondo solo 142 persone sono state infettate da questa mutazione, per cui si tratta di un evento raro e che deve essere seguito con attenzione. I ricercatori hanno siglato la “variante misteriosa ” con la sigla “B1.525”.

Vittorio Sambri: “Variante non dà grosse preoccupazioni”

Il laboratorio di Pievestina, ormai da settimane, sta lavorando per analizzare tutte le varianti del Covid-19 che ci sono sul suo territorio regionale. Al momento quella inglese sempra quella dominante, riscontrata nel 41% dei casi nelle nuove infezioni. Per questo il Governo ha deciso che da oggi 21 febbraio l’Emilia-Romagna, insieme a Campania e Molise entrerà in fascia arancione. Nella regione, infatti, c’è stato un aumento importante di ricoveri e contagi. 

Secondo il microbiologo Sambri, comunque, questa “variante misteriosa” per adesso “non ci dà delle grosse preoccupazioni. È stata poco identificata, abbastanza poco studiata, ed è quello che stiamo cominciando a fare” – questo l’avvertimento dell’esperto. Il professionista ha ribadito che c’è la necessità di identificare quante più varianti possibili, in modo da capire anche se siano o meno resistenti ai vaccini anti Covid. 

Molti esperti a livello internazionale informano che le varianti per ora non si sono mostrate nè più contagiose, nè più letali. C’è il bisogno appunto di studiarle per poterne capire gli effetti. Quella che preoccupa di più in Italia è quella britannica, che per i virologi nel giro di qualche settimana potrebbe diventare quella dominante

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