Per la giornata di domani, venerdì 9 aprile, è atteso il consueto monitoraggio epidemiologico da Sars-CoV-2 da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Quello che emergerebbe dalle prime indiscrezioni rilanciate in queste ore dai giornali, è che quasi metà Italia potrà tornare in zona arancione, visto anche il leggero miglioramento dei dati in alcune regioni.
Attualmente molte zone d’Italia sono in zona rossa, quindi con il massimo livello di restrizioni anti pandemia. Lo scenario, però, potrebbe cambiare già dalla prossima settimana. A sperare nel passaggio in arancione sono le regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Puglia. Anche Calabria e Toscana sperano in un cambio di colore, ma questo lo diranno i dati.
Se nelle altre regioni la situazione sembra in miglioramento, la stessa cosa non si può dire per Campania e Valle D’Aosta, dove i numeri del contagio e delle terapia intensive rimangono ancora alti. Anche in Puglia, per la verità, si continuano a registrare numeri importanti, ma qui il numero dei ricoveri starebbe calando e a breve ci si aspetta anche un allentamento della pressione sui reparti di terapia intensiva. In Lombardia, la regione più colpita dall’emergenza sanitaria, l’Rt dovrebbe essere già inferiore a 1 con meno di 250 contagi ogni 100.000 abitanti.
Numeri in miglioramento
Generalmente in questi giorni si assiste ad un generale miglioramento della situazione epidemiologica in Italia, con una conseguente discesa dell’incidenza dei casi. Tali numeri, è bene precisarlo, potrebbero essere stati anche “falsati” dal minor numero di tamponi molecolari e antigenici effettuati durante la settimana in cui ci sono state le festività di Pasqua e Pasquetta.
Ormai è noto che se si fanno meno tamponi automaticamente diminuisce il numero di positivi trovati. La situazione pare comunque in netto miglioramento in Emilia-Romagna, dove l’Rt si è portato intorno allo 0,80 con una incidenza inferiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti. Quest’ultima è infatti la soglia di rischio dopo la quale per una regione o provincia scatta automaticamente la zona rossa.
Il ritorno in zona arancione per molte regioni non vorrà dire un “liberi tutti”, in quanto le attività ristorative come bar e ristoranti resteranno ancora chiuse, e potranno operare solo con l’asporto fino alle 18:00, mentre i ristoranti fino alle 22:00. Dopo tale orario è consentita solo la consegna a domicilio. In fascia arancione riapriranno però i negozi che vendono generi ritenuti non di prima necessità così come barbieri e parruchhieri.