Costa Concordia, recupero riuscito in 19 ore

Le operazioni di parbucking della nave Costa Concordia sono state completate con successo alle 4 del mattino. Ora priorita' al recupero dei due dispersi

Costa Concordia, recupero riuscito in 19 ore

Ci sono volute diciannove ore per far riemergere la Costa Concordia e riportarla in posizione verticale, dopo che la folle manovra del suo comandante il 13 gennaio del 2012 l’aveva fatta affondare in meno di un’ora, portandosi con se 32 vittime, due delle quali ancora imprigionate nel relitto.

Le operazioni di recupero, iniziate alle 9 di ieri, sono procedute senza troppi intoppi, solo qualche piccolo rallentamento sul programma, ma nessun problema davvero grave per la squadra capitanata dal sudafricano Nicholas Sloane, il senior salvage master della Titan Micoperi, che ha diretto le operazioni di rotazione della Costa Concordia, gestendole da una control room galleggiante a pochi metri dal relitto: “Provo sollievo e sono orgoglioso, così come il mio team – ha commentato Nicholas Sloane rientrando nel porto – e sono un pò stanco, mi vado a fare una birra e vado a dormire. Mando un bacio a mia moglie”.

La rotazione della nave è il primo passo verso il recupero del relitto. Ora è il momento della messa in sicurezza della fiancata, per permettere ai tecnici di entrarvi e iniziare i lavori di ricerca dei due corpi ancora dispersi. Seguiranno poi le fasi di lavoro per consentire il galleggiamento ed, infine l’abbandono del Giglio, previsto in primavera.

Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha incontrato, nel pomeriggio, il premier Enrico Letta, che si è detto “orgoglioso” e ha sottolineato che questa operazione “ha dimostrato cosa è in grado di fare l’Italia”. Con l’operazione Concordia “abbiamo voltato pagina nell’immagine pubblica del nostro Paese che, in occasione nell’incidente della nave, è stata di fuga dalla responsabilità e che è passata, ahinoi, nel resto del mondo. Invece, oggi, grazie a tutti voi, abbiamo voltato pagina”, ha concluso il premier.

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